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Invalsi, 25 studenti sospesi a Pisa per «danno alla proprietà pubblica»

La denuncia arriva da Sel, che ha presentato un’interrogazione parlamentare

23/05/2015
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Corriere della sera

Venticinque studenti ammoniti a Pisa, nell’istituto Santoni, dalla preside per aver «boicottato» le prove Invalsi. Gli studenti sono stati accusati di «danno alla proprietà pubblica», per aver cancellato il codice identificativo sui fogli delle prove. La sanzione è stata decisa dal preside insieme al consiglio di classe. «Il vero danno alla proprietà pubblica lo sta facendo il governo Renzi con il disegno di legge sulla scuola. E’ il governo - conclude Fratoianni - che andrebbe sospeso», commenta il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni, che ha presentato un’interrogazione parlamentare». Conciliante anche il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone: «Spero che preside di Pisa ci ripensi e non sospenda i ragazzi che hanno boicottato i test Invalsi. Meglio il dialogo», scrive su Twitter.

«Punito un atto vandalico»

«Noi siamo in una società democratica e gli studenti sono liberi di esprimere le proprie posizioni, ma non di vandalizzare i documenti pubblici», spiega il preside dell’istituto, il prof. Marco Salardi, che oltre all’ammonizione ha imposto ai ragazzi due ore di lezione dei diritti educativi degli studenti. «Hanno cancellato le matricole che permettono l’inserimento nel database Invalsi, questo è vandalismo: avrebbero potuto lasciare il test in bianco, non venire a scuola quel giorno, scarabocchiare o scrivere risposte incongrue. Tutto è lecito, non censuriamo le proteste legittime. Ma vandalizzare no, questa non è più protesta, non è più accettabile».

Il caso a Bologna

Ma la questione rischia di esplodere: anche all’istituto Serpieri di Bologna c’è uno studente che rischia una sospensione per aver boicottato la somministrazione dei test Invalsi, secondo quanto scrive il Collettivo autonomo studentesco (Cas) su Facebook. Il collettivo parla di «preside-sceriffo» e scrive che «oggi, per uno studente dell’istituto, militante nel Cas e attivo nella propria scuola nella creazione di discussione e mobilitazione politica- si legge nel comunicato- è stato convocato dal preside un consiglio straordinario». Lo scopo, continua il Cas, «sarebbe giudicare e decidere se punire questo studente, la cui unica colpa sarebbe quella di aver boicottato i test Invalsi togliendo il codice identificativo e scrivendoci sopra frasi di protesta». Per il Cas, però, lo studente in questione «ha semplicemente espresso il proprio dissenso contro un modello di test a crocette che sminuisce il pensiero critico di alunni e insegnanti, educa i giovani a un’impostazione mentale da azienda, introduce una meritocrazia che penalizza chi ha grossi problemi per premiare solo chi è già bravo». Sul sito del Serpieri è pubblicato un avviso, firmato dal preside Luigi Solano, che per oggi pomeriggio convoca un consiglio di classe straordinario di una seconda: all’ordine del giorno anche il punto «sanzioni disciplinari», con un invito a partecipare rivolto agli «studenti interessati, eventualmente accompagnati dai genitori».

Le prove boicottate

La protesta contro le prove Invalsi che si sono tenute il 12 maggio scorso è scattata contro la riforma della Scuola in discussione al Parlamento. Rispetto all’anno scorso, è stato registrato un meno dieci per cento di partecipazione dei docenti e molti studenti hanno boicottato le prove con messaggi ironici e scarabocchi: è avvenuto anche nella scuola della «first lady», Agnese Renzi, la moglie del premier, a Pontassieve.


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