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Insegnanti precari, in Toscana ritardi nelle paghe di 500 prof

La denuncia della Flc-Cgil. Busta paga "leggera" per i supplenti temporanei. Presidio in via Cavour con una lettera per Renzi

19/12/2014
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la Repubblica

Un Natale senza regali per circa cinquecento insegnanti precari in Toscana. E' la denuncia della Flc-Cgil. In regione, secondo il sindacato, tra i 400 e i 500 docenti precari avranno una busta paga "leggera". Il lavoro di novembre, così come dicembre, sarà pagato in ritardo. Qualcuno, invece, aspetta ancora il saldo di settembre e ottobre. Ritardi dovuti, spiega la Flc Cgil in una conferenza stampa a Firenze, alle tortuosità delle modalità di pagamento e di erogazione dei fondi alle scuole.

Brutte sorprese, dunque, per gli insegnanti supplenti temporanei, che sostituiscono gli insegnanti in malattia, in maternità o comunque assenti per brevi periodi: una fascia che si aggiunge ai 5.000 che hanno incarichi annuali. "Ricordiamo che l'organico complessivo della Toscana - ha affermato Alessandro Rapezzi, segretario generale Flc-Cgil Toscana - si aggira intorno alle 50.000 unità: la stabilizzazione di quei posti non è più rinviabile, lo dice la sentenza della Corte di Giustizia, lo proclama il Governo, lo dice il buon senso e la logica"

In via Cavour, davanti alla prefettura, docenti e insegnanti si sono riuniti in un  presidio di protesta contro le proposte contenute nel progetto 'La buona scuola' del Governo Renzi. I docenti hanno anche consegnato a rappresentanti della prefettura una lettera, firmata da 1676 insegnanti, e rivolta al premier Matteo Renzi. Nella missiva si chiede che tutti i docenti e personale tecnico amministrativo, con almeno tre anni di lavoro, vengano messi in ruolo; che vengano mantenuti gli scatti di anzianità, che si salvaguardi le prerogative degli organi collegiali come il collegio dei docenti, che si garantiscano i finanziamenti pubblici alla scuola statale, e il riconoscimento del personale precario. Solidarietà agli insegnanti è stata espressa dal consigliere regionale Mauro Romanelli (Gruppo misto in quota Sel), che ha partecipato al presidio.

Per quanto riguarda la stabilizzazione degli insegnanti precari il sindacato è  comunque pronto a far ripartire le vertenze in tutta la regione. "Riguardano e potranno riguardare in Toscana - ha spiegato Rapetti -  tra le 5.000 e le 7.000 persone che potranno vantare la stabilizzazione del posto e un importante risarcimento danni".
Secondo la Flc-Cgil il Governo deve dare una risposta alla sentenza della Corte di Giustizia europea, "ma se non arriva ci stiamo organizzando per far ripartire i ricorsi", ha aggiunto Rapezzi. "A tutti i precari - ha proseguito - diciamo: non scade niente per il ricorso, ma dobbiamo valutare la posizione di ciascuno per vedere se tutti possono fare il ricorso. Il ricorso lo potrà fare solo quel personale che ha certe caratteristiche che devono essere valutate attentamente: non ci sono scadenze immediate, invitiamo tutti a fare scelte opportune e a non cedere a pressioni su presunti limiti all'azione legale, proclamati da qualcuno"

Capitolo a parte quello del personale Ata, per cui "l'articolo 28 della Legge di Stabilità - ha aggiunto Rapezzi - prevede un taglio di 2.020 unità, corrispondenti a circa 100/150 posti per la Toscana: a giustificazione del taglio si cita la dematerializzazione delle procedure amministrative, la situazione denunciata ne evidenzia i limiti. Questa è una norma assolutamente da cambiare come quella che prevede la non nomina dei supplenti nelle segreteria e per i collaboratori scolastici".
L'organico Ata, per il segretario, "è già striminzito e carente: avevamo già denunciato che mancavano 230 posti ancora di cui almeno 170 collaboratori scolastici, se dovesse agire la Legge di stabilità come gestiremo
le scuole? Mettendo i docenti precari stabilizzati ad aprire e chiudere le scuole?".
Flc-Cgil chiede quindi al Governo di intervenire "per risolvere i problemi urgentissimi di questi precari e delle scuole, la modifica della Legge di stabilità, l'apertura del tavolo sul rinnovo del contratto nazionale della scuola e di tutti i comparti della Conoscenza, per risolvere e affrontare il tema salariale e le numerose problematiche legate all'organizzazione del lavoro"

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