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Il Tar dà ragione a De Luca, scuole chiuse

In Campania la curva continua a salire. Napoli la città più colpita: i residenti attualmente positivi sono 5.538, in isolamento domiciliare 5.364

20/10/2020
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il manifesto

Adriana Pollice

Alunni e studenti campani, dai 6 anni in su, sono rimasti a casa a fare didattica a distanza anche oggi. Un nuovo provvedimento, arrivato ieri sera, ha confermato le restrizioni già in vigore in regione prorogandole fino al 13 novembre, inclusa la Dad all’università (tranne il primo anno). Un’altra ordinanza è prevista per oggi, dopo la riunione dell’Unità di crisi dedicata alla scuola, e a quanto trapela dovrebbe ribadire la chiusura delle aule scolastiche in favore della Dad. Anzi, dovrebbe contenere misure anche più restrittive. Ieri mattina le famiglie avevano tirato un timido sospiro di sollievo: il premier Giuseppe Conte, annunciando il nuovo dpcm, aveva assicurato «le attività scolastiche continueranno in presenza». Alcuni dirigenti d’istituto si erano spinti fino ad annunciare ai genitori una riapertura alla luce delle disposizioni del governo. Ma nel pomeriggio è arrivata la doccia gelata.

OGNI GIORNO DA VENERDÌ genitori, bambini, insegnanti si riuniscono davanti al palazzo della regione per protestare. Una parte delle famiglie ha cominciato la sciopero della Dad non facendo collegare i figli all’aula virtuale: «Risultano assenti? Giustificheremo l’assenza – hanno spiegato -. Su quale base si può considerare la Dad come un sostituto valido delle lezioni in presenza? Come fanno i più piccoli a imparare a scrivere da remoto?». E poi ci sono i dati: il tasso di dispersione scolastica in Italia è al 15% (contro il 10% europeo), in Campania raggiunge il 17,3% e la pandemia rischia di far crescere il gap.

Il governo ha bocciato da subito l’iniziativa di De Luca. Il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, aveva avvisato: «Tutti i presidenti hanno autonomia di fare ordinanze più restrittive. Ma abbiamo condiviso che i due pilastri da tutelare sono scuola e lavoro, in quegli ambiti sarebbe opportuno un raccordo tra governo e regioni. Il presidente della regione Campania si assume la responsabilità degli effetti». Il timore è che altre regioni prendano strade personali.

DE LUCA ribadirà lo stop agli ingressi in aula forte anche del pronunciamento a suo favore arrivato ieri dal Tar della Campania. La scorsa settimana due gruppi di cittadini avevano fatto istanza contro l’ordinanza 79, ma il tribunale amministrativo ha dato ragione alla regione poiché «il provvedimento affonda nell’esigenza di tutelare il diritto primario alla salute. La lamentata compromissione degli altri diritti non sembra affatto assoluta, in ragione della pur sempre consentita didattica a distanza». E inoltre si sottolinea che non sarebbe provata da parte dei genitori l’impossibilità di contemperare l’attività dei figli con le esigenze lavorative. Infine, il ricorso viene respinto per «l’espressa temporaneità della misura e il manifestato proposito di rimodulare il provvedimento alla luce del dpcm emanato ieri (domenica ndr), relativo alle attività didattiche». Ma quest’ultimo punto sembra destinato a rimanere inevaso. Resta fissata per il 17 novembre la riunione in camera di consiglio sui ricorsi

LA SITUAZIONE SANITARIA resta allarmante in Campania, ieri record regionale: 1.593 nuovi casi Covid (79 sintomatici) su 12.695 tamponi. Sono 85 le persone ricoverate in terapia intensiva, 7 in più di domenica. L’area più colpita è quella partenopea: 5.538 i residenti a Napoli attualmente positivi, 5.364 in isolamento domiciliare. A preoccupare è il report regionale sui posti letto: la terapia intensiva conta 113 unità, 85 occupate. I posti di degenza sono 925, 884 occupati. Manca anche il personale sanitario, a cominciare dagli anestesisti.

L’Asl Na 1 (quella che serve la città) ieri ha esaurito i letti di degenza ordinaria. Per poter prendere in carico nuovi malati è stato necessario accelerare le dimissioni dei pazienti. Chi non riesce a entrare viene dirottando nelle altre province campane. Da domani i tamponi nell’Asl cittadina saranno effettuati solo a chi ha la prescrizione medica. Ancora domani saranno disponibili 48 nuovi posti Covid grazie alla conversione dell’area day surgery dell’Ospedale del Mare. Mentre, all’interno dello spessa struttura, nell’area Covid center i letti di degenza ordinaria saranno dedicati alla terapia intensiva. Aprirà anche i battenti il Covid residence con 42 stanze nell’hotel annesso all’ospedale.

I MEDICI SI INFETTANO come nella fase 1. Il dg dell’Azienda dei Colli (che riunisce Cotugno, Monaldi e Cto) è risultato positivo ma asintomatico: predisposti i controlli per tutti i contatti stretti. Mentre è intubato in terapia intensiva un medico di famiglia di 59 anni, la scorsa settimana un collega con lo studio nel quartiere partenopeo di Secondigliano è morto per il Covid. La rete territoriale in Campania è del tutto sguarnita. «È necessaria la cerniera della medicina territoriale – spiega Giuseppe Galano, direttore del 118 a Napoli – altrimenti la gente a casa verrà lasciata a se stessa e chiamerà tardi il 118».


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