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Il rischio di un avvio difficile del prossimo anno scolastico

I nuovi esodati. Come salvarli

30/03/2015
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Tuttoscuola

1. Il rischio di un avvio difficile del prossimo anno scolastico

Il testo bollinato del ddl Buona Scuola è atteso per martedì in Commissione Cultura della Camera, dopo di che partiranno le audizioni, a cominciare dai sindacati e dalle associazioni di categoria.

Sarà anche una corsa contro il tempo per scongiurare pesanti contraccolpi sul regolare avvio delle lezioni a settembre. Potrebbe essere, infatti,un avvio d’anno fortemente instabile quello che potrebbe derivare dalla tardiva approvazione del disegno di legge sulla Buona Scuola.

È il piano straordinario di assunzioni la possibile causa di un avvio irregolare dell’anno scolastico.

Le nomine in ruolo dei centomila docenti probabilmente non potranno avvenire con decorrenza effettiva dal 1° settembre 2015: mancano ormai i tempi tecnici.Si profilano, quindi, nomine in ruolo con decorrenza giuridica dal 1° settembre e con decorrenza effettiva dal momento della presa di servizio (novembre, dicembre, oltre?).

Sui posti vacanti in attesa delle nomine dei titolari dovrebbero essere nominati docenti dalle graduatorie d’istituto (II e III fascia), con nomina fino all’arrivo dell’avente titolo.Se a quella data la legge, anche se in ritardo, sarà approvata, non potranno essere nominati come supplenti i docenti precari con una anzianità di servizio di almeno 36 mesi. Con impatti, quindi, sulla continuità didattica.Poi, dopo due o tre mesi, arriveranno finalmente i centomila che, scalzando i supplenti, saliranno in cattedra da titolari.

Con loro, coperti i posti normali di organico, arriveranno i docenti dell’organico funzionale per i quali, soltanto in quel momento, potranno essere decise programmazioni di utilizzo, progetti.

C’è il rischio concreto, insomma, di un anno horribilis, almeno per i primi mesi e fino all’assestamento della nuova organizzazione.  


2. I nuovi esodati. Come salvarli

Li abbiamo chiamati triennalisti, ma forse sarebbe meglio chiamarli nuovi esodati della scuola: sono i precari con almeno 36 mesi di servizio che, in base all’articolo 12 del disegno di legge sulla Buona Scuola, saranno interdetti dal lavoro.

Di fatto decine di migliaia di docenti oggi in cattedra con un contratto a tempo determinato perdono - se non cambieranno le cose - la possibilità di avere un posto, sia pure a termine, il prossimo anno scolastico.Nei giorni scorsi Tuttoscuola ha parlato di 40-50 mila persone che si trovano nella condizione di esodati, ma, se quanto previsto dal ddl sarà confermato, alla fine potrebbero essere molti di più.

Vediamo perché, richiamando il dispositivo dell’art. 12: “I contratti a tempo determinato stipulati con personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi”.

Primo gruppo di questi esodati con 36 mesi di servizio alle spalle sono i docenti iscritti in seconda e terza fascia nelle graduatorie d’istituto: circa 28 mila.

Ma c’è anche il personale Ata nelle medesime condizioni: sono circa 11 mila.

L’altro personale con almeno 36 mesi di servizio alle spalle si trova nelle GAE. Teoricamente con la stabilizzazione dovrebbero essere tutti salvi, ma tra di loro vi sono quei 23 mila docenti di scuola dell’infanzia per i quali la stabilizzazione potrà avvenire tra un paio d’anni (se va bene), dopo la riforma 0-6. Nel frattempo dovranno attendere rimanendo nella condizione transitoria di precari. Ma poiché quasi tutti hanno alle spalle molto servizio pre-ruolo, andranno ad infoltire, se pur transitoriamente, l’esercito degli esodati.

Il numero complessivo si avvicina, dunque, alle 60 mila unità. 60 mila persone cui sarà proibito lavorare nella scuola per la sola “colpa” di avervi lavorato troppo. In condizioni precarie.

A meno che il Parlamento non trovi per loro una soluzione ispirata ad una logica di giustizia, come, ad esempio, un concorso riservato.

Un approfondimento è disponibile a questa pagina