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Il Piccolo-. Bocciata la Moratti: "Lo scorporo avrebbe comportato problemi giuridici ed economici"

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02/05/2002
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Il Piccolo

. Bocciata la Moratti: "Lo scorporo avrebbe comportato problemi giuridici ed economici"

Il ministro della Funzione pubblica Frattini dà il via libera all'Aran: aprite una sola trattativa per il rinnovo del rapporto di lavoro Scuola, niente contratto separato per i "prof"

Bocciata la Moratti: "Lo scorporo avrebbe comportato problemi giuridici ed economici"

ROMA - L'ipotesi del ministro Letizia Moratti di dividere il contratto della scuola in due (da una parte gli insegnanti, circa 800 mila, e dall'altra gli ausiliari, i tecnici e gli amministrativi, circa 223 mila) è stata clamorosamente bocciata dal ministro della Funzione pubblica Franco Frattini che ha dato all'Aran l'indicazione di aprire la trattativa con i sindacati di categoria per il rinnovo del rapporto di lavoro della scuola, in un unico comparto.
La proposta del ministro dell'Istruzione aveva trovato contrasti in sede sindacale, perplessità e resistenze nella compagine ministeriale. Franco Frattini nell'assumere questo orientamento ha fatto presente che la soluzione di scorporo avrebbe presentato problemi giuridici ed economici: l'ipotesi di due fasce retributive, con finanziamenti ad hoc e con la revisione dello status giuridico dei docenti, non era infatti conciliabile con i tempi ordinari di una contrattazione, peraltro già in ritardo, essendo scaduto il contratto il 31 dicembre 2001.
L'area contrattuale autonoma era comunque un'occasione per superare la prevalenza della rappresentanza sindacale su quella professionale. Le associazioni degli insegnanti infatti sono convinte che le trattative puramente sindacali possano trascurare aspetti tecnici, professionali e specificità della funzione docente.
Le organizzazioni di categoria, totalmente contrarie ad una suddivisione dei comparti, si erano invece opposte alla separazione, definendola lesiva del potere contrattuale del sindacato e inutile sul versante delle garanzie professionali per i docenti. Le esperienze europee invece definiscono regole proprie per ogni componente della scuola - docenti, ausiliari, tecnici, amministrativi - e hanno stabilito strumenti giuridici ed economici distinti.
Inoltre sempre in Europa, associazioni e organizzazioni sindacali svolgono ruoli incompatibili e non solo partecipano, ma decidono alcune regole della comunità scolastica, ognuno per la peculiarità che rappresenta. In nessuna occasione nascono conflitti interni come da noi ed è completamente assente quella frammentazione associativa che invece in Italia, purtroppo, prolifera senza che nessuno ponga rimedio.
L'Europa e soprattutto gli impegni anche sottoscritti dal nostro Paese nell'ambito della stessa Unione, di costruire una normativa unificata e comunitaria dell'istruzione entro il 2004, ci chiameranno ad onorare la separazione delle aree contrattuali. Comunque o prima o dopo. "Pacta sunt servanda": i patti sono quelli e quella è la direzione da prendere. L'appuntamento, in altre parole, è solo rimandato.


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