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Il piano per il ritorno in aula «Investiremo un miliardo»

«Il 14 settembre i nostri ragazzi e le nostre ragazze dovranno tornare in massima sicurezza»: così il premier Giuseppe Conte apre la conferenza stampa a Palazzo Chigi

27/06/2020
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

roma «Il 14 settembre i nostri ragazzi e le nostre ragazze dovranno tornare in massima sicurezza»: così il premier Giuseppe Conte apre la conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il piano di rilancio della scuola, le linee guida tanto attese, che sono immediatamente operative. Dopo mesi di ipotesi, dubbi, ripartenze, è il giorno del bilancio, anche politico, di un periodo che ha lasciato a casa 8,4 milioni di studenti. «Chiudere le scuole è stata una scelta sofferta — ricorda Conte — che il governo non ha preso a cuor leggero». E ancora: «Alla fine ci siamo decisi per questa soluzione perché abbiamo valutato che fosse quella che garantiva la massima sicurezza a tutti gli studenti e alle loro famiglie. La didattica a distanza ci ha permesso di andare avanti con la formazione degli studenti, ma siamo consapevoli che è stata una questione di necessità», sottolinea il premier, confermando la linea dei governatori, che hanno chiesto e ottenuto «che il massimo lo si faccia in presenza perché la scuola è insegnare di fronte agli studenti», come ha sottolineato soddisfatto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. L’unico a rimanere scontento è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: ma la ministra Lucia Azzolina è sicura che si arriverà a «una soluzione».

« Nessuno deve dubitare che la scuola è al centro della politica di governo, e che non solo abbiamo già investito, ma continueremo a investire sempre più», ha detto Conte, aprendo un capitolo, quello delle risorse, negli ultimi giorni diventato cruciale per gli enti locali. L’ultima tranche, il miliardo annunciato ieri, «ci permetterà di ripartire in sicurezza, con una scuola più moderna e inclusiva. Basta con le classi pollaio». E nel Recovery fund «un capitolo sarà dedicato proprio alla scuola».

Le risorse

Il premier Conte: basta con le classi pollaio,nel Recovery fund un capitolo dedicato

Ma in concreto, come saranno queste scuole a settembre? È la ministra Azzolina a dare le indicazioni: «Le scuole a settembre saranno innanzitutto pulite. Abbiamo investito milioni di euro per comprare prodotti igienizzanti». Inoltre saranno meno affollate: «Il mio modello è meno studenti, più docenti e specializzati», spiega Azzolina, annunciando 50 mila nuove assunzioni imminenti di personale, con un bonus per gli insegnanti che andrà dagli 80 ai 100 euro, grazie a un intervento sul cuneo fiscale, e con un programma di formazione. «Nessuno verrà lasciato solo», promette la viceministro Anna Ascani. La scuola che piace ad Azzolina è lo stile del «Majorana» di Brindisi, «anche più colorata, nel senso che uno studente deve essere felice quando entra e triste quando va via», ed è lontana dalla scuola in appartamento di Scampia, che anche Conte si ripromette di eliminare. Ma sarà anche una scuola con spazi ridotti: dal calcolo degli spazi negli istituti risulta che «il 15% degli studenti devo portarli fuori dagli istituti, se devo rispettare il distanziamento di un metro», dice Azzolina.

Le misure

Il ministro annuncia:50 mila assunzioni e bonus per i docenti

Opposizioni critiche

Ma le opposizioni hanno molti dubbi. Per Lega e Forza Italia ammettere «candidamente di non sapere dove mettere il 15% degli studenti è solo l’ultimo atto di una pessima gestione». Fratelli d’Italia parla di «ottimismo ingiustificato» e punta il dito sui ritardi. Matteo Renzi (Italia viva) chiosa: «Non è andato tutto bene sulla scuola: basta andare a zig-zag». E resta sullo sfondo il nodo elezioni regionali: l’ipotesi di usare locali alternativi dovrà essere valutata da ministero dell’Interno e dagli enti locali: «Per me più gli studenti stanno in classe più sono felice», dice Azzolina. Ma De Luca resta perplesso: «Noi abbiamo considerato irresponsabile — ha spiegato — decidere di andare a votare il 20 settembre».


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