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Il Nuovo - Scuole italiane, un terzo senza presidi

Scuole italiane, un terzo senza presidi Circa tremila le poltrone dei dirigenti scolastici scoperte. Ma secondo l'associazione dei presidi andrà anche peggio, visti i tempi dei concorsi: "Nei pr...

05/02/2002
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Il Nuovo

Scuole italiane, un terzo senza presidi

Circa tremila le poltrone dei dirigenti scolastici scoperte. Ma secondo l'associazione dei presidi andrà anche peggio, visti i tempi dei concorsi: "Nei prossimi anni vacante il 50% dei posti".
di Alberico Giostra
ROMA '#8211; Tremila scuole su 10.805 sono senza presidi titolari. E' la denuncia che Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato oggi nel corso di una conferenza stampa. Il fenomeno riguarda soprattutto la scuola di base, dove all'appello mancano 1916 titolari, mentre nelle superiori sono 823 gli istituti che aspettano il loro dirigente capo. La regione con più buchi è la Sicilia, quella più coperta il Friuli. Ma secondo Giorgio Rembado leader dell'Associazione Nazionale Presidi, la situazione è ancor più grave: 'nella migliore delle ipotesi, se cioè i bandi concorsuali, per la prima volta dopo 12 anni, fossero emanati domani mattina, in ragione della loro cadenza triennale, nei prossimi anni verrà a mancare il 50% dei presidi titolari, una situazione che non esito a definire catastrofica'.

Secondo i confederali la responsabilità di questa situazione è del Ministero dell'Istruzione che inspiegabilmente non emana il bando per il concorso relativo ai posti dirigente scolastico, costringendo le scuole a servirsi dei presidi incaricati, cioè sostanzialmente dei supplenti, aumentando la precarietà gestionale e abbassando il livello qualitativo dei Piani di Offerta Formativa, la cui cadenza triennale necessita di una sostanziale continuità. Ma perché il Ministero pur avendo definito lo scorso maggio la composizione delle commissioni esaminatrici tarda tanto ad emanare il concorso? Secondo i confederali c'è il sospetto che la Moratti voglia ridurre ancora il numero delle scuole e duque i posti di dirigente scolastico e quindi non se la sente di prendere impegni precisi assumendo un numero di presidi che potrebbe poi risultare in esubero.

'Ma i sindacati non ci stanno - dichiara Armando Catalano, responsabile dei dirigenti scolastici della Cgil scuola - le scuole italiane non possono aspettare ancora. Dopo i tagli inferti agli assistenti scolastici e al personale docente, questo Governo sta dando un altro grave colpo al sistema della scuola pubblica'. Dello stesso tenore la denuncia dei rappresentanti della Cisl e della Uil scuola, i quali si sono dichiarati indignati per la mancata convocazione dei sindacati su questa vicenda.

'In realtà - ha precisato Catalano - siamo stati convocati ma solo per parlare delle Presidenze scolastiche incaricate il che vuol dire che anche per il prossimo anno intendono andare avanti con questo andazzo'. Secondo Massimo Di Menna, leader della Uil scuola anche il precedente Governo di centrosinistra ha omesso di emanare il bando, ma adesso se la Moratti vuole correre ai ripari e consentire un inizio più ordinato al prossimo anno scolastico può farlo assegnando almeno il 50% dei posti vacanti ai presidi incaricati, cioè i supplenti, cui spetta di diritto proprio la metà dei posti disponibili in base ad un impegno per il Governo che la Camera, su proposta di alcuni deputati dei Ds e dell'Ulivo, ha approvato recentemente.

(5 FEBBRAIO 2002, ORE 17:05)