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Il Nuovo-La Moratti getta sul piatto 19 mila miliardi

La Moratti getta sul piatto 19 mila miliardi di investimenti Primo incontro fra il ministro dell'Istruzione e i sindacati. Investimenti in informatica, aggiornamento studenti e docenti, edilizia...

28/11/2001
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Il Nuovo

La Moratti getta sul piatto 19 mila miliardi di investimenti

Primo incontro fra il ministro dell'Istruzione e i sindacati. Investimenti in informatica, aggiornamento studenti e docenti, edilizia. I sindacati: "Manca l'adeguamento degli stipendi alla media europea".
di Alberico Giostra
ROMA - Il Governo Berlusconi intende investire nella scuola dai 15.000 ai 19.000 miliardi di lire tra il 2003 e il 2007. E' questa la proposta che Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda si sono sentiti fare stamatina dal Ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti.

Il primo degli incontri dedicati all'esame del piano pluriennale di investimenti - strappato da Cisl e Uil dopo l'accordo sulla finanziaria - è durato poco più di un'ora e ha lasciato i sindacati confederali ancora piuttosto distanti tra loro. Il ministro ha incontrato anche i ragazzi del Liceo Tasso, che però si sono detti delusi .

Cisl e Uil sono soddisfatti, così come Snals e Gilda, piuttosto perplesso invece Enrico Panini della Cgil. Il Ministro Moratti intende investire seguendo tre linee strategiche, finalizzate al suo progetto di scuola futura : innovazione, qualità dell'istruzione elevata ai livelli Ocse e investimenti per la riqualificazione degli insegnanti. In sostanza i circa 3500 miliardi annui che il governo investirà riguarderanno tutte le principali voci, dalla parità allo stipendio degli insegnanti, dall'informatica all'edilizia, dalle borse di studio per gli studenti alle spese di autoaggiornamento dei docenti.

Il Ministro ha annunciato che sarà possibile investire 2000 miliardi già dal 2003 se la congiuntura economica lo renderà possibile e ha precisato che il Piano pluriennale può diventare esecutivo solo dopo che il Parlamento lo avrà approvato. La domanda di fondo che hanno fatto tutti i sindacati è se si tratta di risorse aggiuntive o di soldi che si renderanno disponibili grazie a tagli e risparmi.

A questa domanda la Moratti ha risposto che si tratterà sia di risorse aggiuntive che di tagli, ed è proprio questo che preoccupa la Cgil. Secondo il segretario Enrico Panini "il Ministro non ha sciolto le riserve al proposito perché in un recente articolo sul Sole 24 Ore ha parlato chiaramente di tagli alla spesa del personale del 15%, il che significa 10-15 mila miliardi in meno. Noi come Cgil abbiamo chiesto che gli investimenti siano inseriti in questa finanziaria perché tecnicamente è possibile, ma il Ministro ci ha risposto di no, ma soprattutto non ha risposto alla domanda se intende portare le retribuzioni dei docenti italiani al livello delle retribuzioni europee". La Cgil dunque boccia la proposta della Moratti? "Si tratta solo di un avvio, c'è ancora molto da discutere".

Secondo Massimo Di Menna invece il giudizio sul piano è sostanzialmente positivo. "Anche se le cose da definire sono ancora molte si tratta effettivamente di una cifra enorme e gli unici dubbi riguardano l'andamento della congiuntura economica e la guerra. Noi chiediamo che gli investimenti riguardino la scuola pubblica e gli stipendi degli insegnanti per cui vogliamo poter dire loro che nei prossimi anni avranno un consistente aumento di stipendio. Per quanto riguarda i risparmi devono bastare quelli fatti con questa finanziaria".

Altrettanto positivo è il giudizio della segretaria della Cisl scuola Daniela Colturani: "Visto l'andamento degli altri tavoli negoziali non possiamo che parlare bene della proposta della Moratti perché si tratta di una proposta concreta." Negativo invece il giudizio del leader dell'Unicobas Stefano d'Errico: "Si tratta di cifre a effetto che non basteranno di certo a elevare le retribuzioni dei docenti italiani al livello di quelle europee. I 19.000 miliardi della Moratti basterebbero appena a coprire questo gap che ci divide dalle nazioni civili, mentre per il prossimo contratto in scadenza si profila persino una mancata copertura dell'inflazione".


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