Il ministro dell’Istruzione Fioramonti ha dato le dimissioni
La decisione in una lettera inviata a Conte in cui avrebbe spiegato che secondo lui bisognava rivedere l’IVA per incassare i 2-3 miliardi che chiedeva per il suo ministero
Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha dato le dimissioni con una lettera al premier Conte. Secondo le indiscrezioni nella lettera Fioramonti avrebbe spiegato che secondo lui bisognava rivedere l’IVA, anche lasciando l’aumento, per incassare i 2-3 miliardi che chiedeva per il suo ministero e che di fronte al blocco dell’aumento ha capito che non c’era volontà di fare maggiore gettito e dunque non ci sono più le condizioni per andare avanti. In serata fonti di Palazzo Chigi hanno confermato l’arrivo della lettera di dimissioni. L’uscita di scena del responsabile della scuola non è un fulmine a ciel sereno: nei giorni precedenti il Natale si erano rincorse ripetute voci su un possibile abbandono di Fioramonti.
A metà dicembre a Trieste, il ministro, esponente del M5S, aveva manifestato apertamente il suo malcontento: «La scuola in questo Paese avrebbe bisogno di 24 miliardi. I 3 miliardi che io ho individuato, non sono la sufficienza» ma rappresentano «la linea di galleggiamento». Tredici giorni dopo quella affermazione, e 48 ore dopo la definitiva approvazione della legge di Bilancio con voto di fiducia, Fioramonti ha tirato le sue conclusioni.
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