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Il Messagero-chi sono i nuovi contestatori

Sabato 1 Dicembre 2001 Studenti di nuovo in piazza, a Roma e in tutta Italia per protesta contro la riforma della Moratti Ma le 'ideologie' sono un ricordo di ANNA MARIA SERSALE ROM...

01/12/2001
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Il Messaggero

Sabato 1 Dicembre 2001
Studenti di nuovo
in piazza,
a Roma e in tutta
Italia per protesta
contro la riforma
della Moratti
Ma le 'ideologie'
sono un ricordo

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Gli studenti fanno politica, ma non vogliono essere la "brutta copia" dei partiti. Pur navigando nelle vicinanze di questa o quella formazione, rivendicano una loro autonomia. Anche quando si ispirano ai grandi partiti, dai Diesse ad An, a Forza Italia, utilizzano il termine "vicini a...". Non hanno "padri" politici definiti. Nè si sentono "figli delle ideologie" che hanno segnato il passato. "Per noi - dicono - le ideologie sono un terreno di partenza su cui inserire rivendicazioni concrete. Se il nemico è comune ci uniamo". Il principio vale, sia chiaro, per gruppi politicamente affini.
Anche il Sessantotto, inteso come movimento rivoluzionario, è stato archiviato. Restano alcuni simboli intramontabili: il "Che Guevara" è un mito ancora oggi. "Ma per molti è solo una foto su una maglietta", racconta Jacopo, uno dei digiunatori del Tasso, liceo storico della capitale. Il Capitale di Marx è letto dai più politicizzati, ma "non è più un testo sacro". Fidel Castro, il leader maximo, è in declino: "Perché si è piegato troppo ai compromessi e alle leggi del denaro". I giovani di sinistra fanno anche autocritica: "Troppi parlano per slogan, la consapevolezza va costruita". Così proliferano le autogestioni, considerate momenti di "studio" per approfondire i temi caldi della scuola e della società.
Il Movimento studentesco ha molte anime, ora è in rivolta la Sinistra. Il tam-tam è partito dai licei romani ed ha raggiunto tutta Italia, università comprese. Il Movimento rosso ha drizzato le antenne. Ha lavorato per creare un minimo di coordinamento per "raggiungere gli obiettivi" e "rendere più efficace la contestazione". Il Movimento di destra, invece, riconoscendo nelle proposte sulla scuola "molte delle rivendicazioni sostenute dalle proprie organizzazioni" e sentendo di avere "interlocutori politici" non ostili ha reagito in senso opposto: "Ora finalmente si può discutere - sostiene Giorgia Meloni, responsabile di "Azione studentesca", vicina ad Alleanza nazionale - Non è detto che sia tutto perfetto, ma la riforma ha un senso".
La Sinistra giovanile ha fatto quadrato: dalle associazioni vicine alla Quercia e alla Cgil (Studenti.net e Unione degli studenti), ai collettivi studenteschi che vanno avanti in formazione sparsa, fino agli studenti autorganizzati che si dichiarano più a sinistra di Rifondazione (assomigliano un po' agli extra-parlamentari di un tempo), hanno scelto "la via della lotta comune" per contrastare la "controriforma della Moratti". E ieri i giovani di sinistra, per iniziativa dell'Uds, sono scesi in piazza in molte città: 25 mila a Roma, 10 mila a Milano, alcune migliaia a Napoli, 200 mila in tutta Italia (sono le stime degli organizzatori). Lo slogan più diffuso è stato: "Difendiamo la scuola pubblica", "no al finanziamento delle private". Oggi si replica. A Roma ci sarà un nuovo corteo, promosso dai giovani del Tasso e dai collettivi autorganizzati. Nel mirino la Moratti: "L'incontro al ministero - sostengono concordi - è stato una farsa".
Intanto, il ministro Letizia Moratti dopo avere presentato la riforma dei cicli prosegue con le consultazioni. Ieri è stata la volta delle associazioni dei genitori (gli studenti erano stati ricevuti mercoledì). Le consultazioni si concluderanno con gli "Stati generali" della scuola, il 19 e 20 dicembre.


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