FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3765767
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Il Mattino: il ruolo delle regioni

Il Mattino: il ruolo delle regioni

IL RUOLO DELLE REGIONI Via libera alla riforma Moratti sulla scuola. È stato dato ieri dal Consiglio dei ministri. Il governo, dopo il parere reso dalla Conferenza unificata, ha approvato il disegn...

16/03/2002
Decrease text size Increase text size
Il Mattino

IL RUOLO DELLE REGIONI
Via libera alla riforma Moratti sulla scuola. È stato dato ieri dal Consiglio dei ministri. Il governo, dopo il parere reso dalla Conferenza unificata, ha approvato il disegno di legge che conferisce al governo la delega per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale. Lievi le modifiche apportate, le variazioni accentuano il ruolo di Regioni ed enti locali. Fra le novità e le precisazioni, è disposto che i "decreti legislativi in materia di istruzione e formazione professionale" saranno "emanati previa intesa con la conferenza unificata". Fatte "salve" le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano, i bambini potranno iscriversi a 5 anni e mezzo alle elementari e a due e mezzo alla materna dal prossimo anno "compatibilmente con la disponibilità dei posti e delle risorse finanziarie dei comuni".
"Brutta legge, pessima delega" sbotta Enrico Panini, segretario generale della Cgil-Scuola. Dalla Hack a Bocca, la Cgil sta raccogliendo firme "per dire che la scuola è di tutti". Centinaia sono già arrivate: saranno consegnate al presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato per chedere di discutere la riforma. I sindacati, annunciano, presidieranno il Parlamento nei giorni del dibattito. "La riforma deve vedere il Parlamento protagonista per trovare la massima condivisione possibile per una puntuale e partecipata attuazione" e Fedele Ricciato, segretario generale dello Snals, auspica l'intervento del potere legislativo.
Sul piede di guerra i sindacati, annuncia battaglia l'opposizione. "Il diritto ad imparare di più è come l'art. 18 , è un diritto simbolo dell'Italia democratica, e non può essere cancellato" sostiene l'ex ministro all'Istruzione, Luigi Berlinguer e commenta: "il governo insiste con la riforma, ma la montagna continua a partorire un topolino, però velenoso: non c'è nessuna riforma, ma solo un ritorno al passato, con qualche verniciatura scopiazzata dalle leggi recenti. Il punto centrale resta la riduzione dell'offerta formativa: meno istruzione per tutti, ridotti gli organici, ridotte le ore, ridotti gli anni di obbligo". Insoddisfatta l'Anci ("stravolto il nostro emendamento") e anche l'assessore all'istruzione della Campania, Buffardi ("non cambia l'impianto del ddl nonostante le richieste delle regioni"), immediata la replica del sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea: "Non è vero che c'è una riduzione degli anni di obbligo scolastico: c'è il superamento dell'obbligo scolastico e dell'obbligo formativo nel concetto più moderno della persona di diritto-dovere all'istruzione e alla formazione fino a 18 anni, un vero diritto di cittadinanza che mette sullo stesso piano l'attività di studio tradizionale e nuove modalità di apprendimento che possono anche alternarsi a esperienze di lavoro dopo i 15 anni, o a percorsi di istruzione e formazione professionale".
Racconta la riforma l'Aprea. "Per la prima volta una riforma del sistema scolastico introduce differenziazioni sull'inizio dei percorsi scolastici con l'anticipo per la frequenza a materne ed elementari, prevede una quota nazionale dei piani di studio a garanzia dei livelli culturali raggiunti in qualsiasi scuola e accanto a questa prevede anche opportunità di studio e formazione offerte dalle singole scuole e regioni". Si tratta di "flessibilità nelle scelte che i ragazzi potranno fare dopo i primi 8 anni di scuola, tra percorsi liceali e professionali con possibilità in ogni momento di passaggio nei singoli sistemi e tra un sistema e l'altro". Per la prima volta, aggiunge, "una legge di riforma del sistema prevede al proprio interno un riferimento dettagliato alle risorse che verranno investite negli anni che si renderanno necessari per l'attuazione della riforma stessa". (da. li.)


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL