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Il Mattino - I sindacati della scuola sul piede di guerra.

Contratto, docenti in piazza I sindacati della scuola sul piede di guerra. Questa volta non è tanto la riforma ad agitarli quanto i primi effetti della Finanziaria contenuti nel decreto di determin...

01/02/2002
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Il Mattino

Contratto, docenti in piazza
I sindacati della scuola sul piede di guerra. Questa volta non è tanto la riforma ad agitarli quanto i primi effetti della Finanziaria contenuti nel decreto di determinazione degli organici del personale docente per l'anno scolastico 2002-2003. I tagli - guardando i dati percentuali regione per regione sembrano insignificanti - in realtà sono significati e portano ad una riduzione del corpo docente per il prossimo anno di circa 8.500 unità. Tagli e non solo. I sindacati hanno deciso di scendere in piazza il prossimo 15 febbraio. Ci saranno tutti: Cgil, Cisl e Uil, Snals, Gilda, Cobas e Unicobas. E questa paralisi è annunciata non solo per i tagli, ma anche per il mancato rinnovo del contratto di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso. E a giudicare dalla mancanza di risorse e, fino ad oggi, al mancato recupero del differenziale tra inflazione programmata e inflazione reale, la lotta è solo all'inizio. Anche perché le promesse fatte dal ministro Moratti sulla valorizzazione del corpo docente e sul progressivo allineamento degli stipendi italiani a quelli europei sono rimaste - per i sindacati - solo parole senza fatti concreti.
I tagli porteranno - per Enrico Panini, segretario della Cgil-scuola - in cinque anni ad una complessiva riduzione del 15% degli insegnanti, e questo colpisce la qualità della scuola pubblica. Durissima la Gilda, guidata da Alessandro Ameli, contro i tagli del personale e la mancata discussione del nuovo contratto di lavoro. E per questa ragione ed anche per la delega che il ministro Moratti si appresta a chiedere al Parlamento sulla riforma della scuola ha deciso di scendere in piazza il 15 febbraio.
Al malumore dei sindacati della scuola il cui sciopero, salvo tentativi fatti in extremis, paralizzerà tutto il sistema scolastico, si aggiungono i presidi. I dirigenti scolastici, che da poco hanno ottenuto il nuovo contrattato nazionale di lavoro, attendono con ansia la definizione del nuovo bando di concorso per i dirigenti. Bando che ancora non è stato presentato. Sarebbero 3.000 le scuole senza il dirigente scolastico e a dar man forte ai presidi ora ci penseranno i confederali.