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Il Mattino - Dopo lo sciopero si cerca di ritrovare l'unità

C LA guerra di cifre che vede contrapposti Ministero e sindacati sull'adesione allo sciopero dei docenti si concluderà con molta probabilità solo tra diversi giorni. Il dato parziale fornito dalla ...

15/11/2001
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Il Mattino

C
LA guerra di cifre che vede contrapposti Ministero e sindacati sull'adesione allo sciopero dei docenti si concluderà con molta probabilità solo tra diversi giorni. Il dato parziale fornito dalla Pubblica Istruzione che attestava l'adesione al 16,80 per cento fa dello sciopero un flop, ma le rilevazioni hanno riguardato meno della metà delle scuole. E solo tra una settimana si avranno le percentuali definitive. I sindacati guardano già al futuro e agli appuntamenti fissati con il ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti.
Il tavolo di confronto tra le parti è stato fissato per il prossimo 28 novembre e all'ordine del giorno della riunione c'è il piano pluriennale per il sistema scolastico. Se i sindacati hanno seguito strade diverse fino ad oggi all'appuntamento cercheranno di ritrovare l'unità perduta.
I segretari di Cgil scuola, Uil, Cisl, Gilda e Snals si sono ritrovati ieri per discutere di progetti in un forum organizzato da Farescuola. Spiega Enrico Panini della Cgil: "Noi chiederemo un piano pluriennale a partire dal 2002 con il coinvolgimento di Palazzo Chigi perchè è evidente che quello che chiediamo sono maggiori risorse economiche". Con Cisl e Uil, aggiunge Panini, "si tratta di ritrovare degli elementi di unità che consentano ad ognuno di noi di riconoscersi all'interno di percorsi che verranno decisi". Lo sciopero - spiega il segretario della Cgil scuola - ha dimostrato che c'è una grande richiesta da parte del personale di rappresentanza rispetto ad un progetto che viene vissuto, al di là delle convinzioni politiche delle persone, come un progetto negativo per la scuola pubblica e per il proprio ruolo. Io credo che una ipotesi di riforma progressiva deve appartenere a Cgil, Cisl e Uil che hanno una storia". Massimo Di Menna della Uil, pur sottolineando le difficoltà a ritrovare unità, è convinto che comunque "ci sia la volontà di farlo". Fedele Ricciato, segretario dello Snals ribadisce: "Siamo ovviamente più forti uniti che divisi".
Alessandro Ameli coordinatore nazionale della Gilda ritiene che lo sciopero al di là dei dati non "può essere sottovalutato nè dai sindacati nè dal governo" perchè una "lettura errata farebbe sbagliare le strategie sindacali e il governo anche nelle scelte che farà in prospettiva". Al tavolo del 28 - aggiunge Ameli - andrò con richieste che vanno nella direzione degli impegni concreti in termini economici di investimento sulla scuola, investimenti per la valorizzazione dei docenti, in generale sulla scuola per rendere il sistema sempre più competitiva a livello europeo. "Se però - aggiunge Ameli - sarà necessario procedere su un progetto anche di efficienza della spesa, noi siamo pronti a confrontarci e siamo aperti a soluzione che non siano estemporanei di tagli, ma su un progetto complessivo del sistema scuola".
Al tavolo del confronto non siederanno gli Unicobas che hanno già scioperato per due giorni. Stefano D'Errico si trova in linea rispetto alla richiesta di risorse, ma ha giurato battaglia sul codice deontologico che "non deve essere scritto da una commissione ministeriale ma dall'ordine dei docenti".


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