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Il Mattino - Così cambia la scuola

COSÌ CAMBIA LA SCUOLA ELENA ROMANAZZI Il testo della riforma della scuola è pronto. Il disegno di legge delega approda oggi in Consiglio dei ministri e il via libera questa volta è assicurato...

01/02/2002
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Il Mattino

COSÌ CAMBIA
LA SCUOLA

ELENA ROMANAZZI
Il testo della riforma della scuola è pronto. Il disegno di legge delega approda oggi in Consiglio dei ministri e il via libera questa volta è assicurato un po' da tutti. La mediazione del ministro Moratti con i partiti della maggioranza è stata lunga e alla fine si è arrivati ad una proposta che accontenta tutti. Il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, che aveva posto la questione della copertura finanziaria, ha dato il via libera. E dunque per oggi tutto è pronto. Anche i cartelloni esplicativi che il ministro della Pubblica istruzione porterà a palazzo Chigi e che sono molto semplificati rispetto alla prima edizione, perché in realtà è la stessa riforma ad essere molto più semplice. Il percorso dell'istruzione durerà 12 anni. La scuola dell'infanzia resta di tre anni e facoltativa, a questa si potranno iscrivere i bambini che compiono, per l'anno 2002-2003, i tre anni entro il 28 febbraio. Lo stesso discorso vale per la scuola di base. Elementari e medie tornano ad essere nettamente distinte, il liceo durerà cinque anni. I piani di studio avranno "un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale" e "una quota" che verrà gestita "dalle Regioni".
Il primo ciclo
Questo comprende la scuola elementare e la scuola secondaria di primo grado. La scuola primaria è articolata in "un primo anno, teso al raggiungimento delle strumentalità di base", ovvero apprendere la lettura e la scrittura, e in "due periodi didattici biennali", dove è previsto l'insegnamento di una lingua della Comunità Europea e l'alfabetizzazione informatica. In quinta elementare non ci sarà un esame di Stato, ma una "valutazione" che consentirà il passaggio alla scuola secondaria di primo grado.
La scuola media è articolata invece in un primo biennio e in un terzo anno che "completa prioritariamente il percorso disciplinare ed assicura l'orientamento e il raccordo con il secondo ciclo". Alle scuole medie viene introdotto la seconda lingua straniera e verrà curato "l'approfondimento nelle tecnologie informatiche". La secondaria di primo grado si conclude con un esame di stato dal quale deve emergere anche una indicazione non vincolante per la scelta della scuola primaria. Nell'ultimo anno delle medie potrebbe essere anticipato lo studio di alcune materie che fanno parte del liceo scelto.
Il secondo ciclo
È costituito dal sistema dei licei e dal sistema dell'istruzione e della formazione professionale. A partire dal quindicesimo anno di età i diplomi e le qualifiche si possono conseguire in alternanza scuola-lavoro o attraverso l'apprendistato, capitolo non modificato. Otto i licei: classico, economico, artistico, linguistico, musicale, scientifico, tecnologico, delle scienze umane. Artistico, tecnologico e economico verranno articolati in indirizzi per i diversi fabbisogni formativi. La durata è di cinque anni così divisi: due bienni, più il quinto anno che "prioritariamente completa il percorso disciplinare e prevede l'approfondimento delle conoscenze e delle abilità caratterizzanti il profilo educativo". I cinque anni si concludono con un esame di Stato che consentirà l'accesso all'Università. Il sistema di valutazione affidato ai docenti sarà annuale e non biennale.
Aria di tempesta
Le modifiche apportate accontentano Ccd e Cdu che volevano una netta distinzione tra elementari e medie e che consideravano negativo l'ingresso anticipato alla scuola primaria. An premeva per i cinque anni del liceo che ha ottenuto e per una forte caratterizzazione della scuola media. E Forza Italia? Sarebbero molti i malumori al suo interno. E questo perché le scelte portate avanti dal sottosegretario, Valentina Aprea, sono state in gran parte sconfessate. Si vedrà cosa uscirà dal Parlamento.


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