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Il Manifesto-Piazze disobbedienti

Piazze disobbedienti Oggi e domani le molte anime del movimento contro la kermesse del ministro IAIA VANTAGGIATO Niente party a casa di Donna Letizia ma appuntamento in piazza per protestare co...

19/12/2001
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il manifesto

Piazze disobbedienti
Oggi e domani le molte anime del movimento contro la kermesse del ministro
IAIA VANTAGGIATO

Niente party a casa di Donna Letizia ma appuntamento in piazza per protestare contro gli Stati generali. E per assediarli, simbolicamente, va da sé. Si comincia oggi - alle 10.00 a Roma - in piazza della Repubblica. Alla manifestazione studentesca parteciperanno il movimento degli studenti medi e universitari, i Cobas, la rete no-global, il Roma social forum, i disobbedienti, l'Uds romano. Nel pomeriggio, alle 14.30, sit-in indetto dai Cobas scuola in Piazza delle Nazioni unite, all'Eur. Numerose, sinora, le adesioni: tra gli altri - oltre alle diverse anime del movimento - Lega Ambiente, Arci, Cidi, Mce, Cgil e Fiom. Sempre oggi - alle 17.00 all'Alpheus (quartiere Testaccio) - è convocata una assemblea nazionale degli studenti per discutere le controproposte alla riforma. A comunicarlo è l'Uds che coglie l'occasione per sottolineare condivisibili sospetti: lo spostamentamento degli Stati a meno di due giorni dal loro inizio non serve forse a scoraggiare qualsiasi manifestazione di dissenso?
Tranquilli ragazzi perché al governo - questa volta - mal gliene incolse. Pesante la critica espressa dal mondo politico: dall'Ulivo al Prc, dal Pcdi ai Giovani comunisti ai sindacati finalmente ricompattati. E nazionale e unitaria sarà la manifestazione studentesca prevista per domani: l'appuntamento è a piazza Douhet (metro B, fermata Laurentina) alle 9.30. Punto d'arrivo - ahinoi non è uno scherzo - piazza dell'Industria. Solo a pochi passi dal blindato Palazzo dei Congressi nei cui pressi verrà organizzata una festa-dibattito.
E Francesco Caruso, portavoce del movimento in Campania, non se la lascia scappare: "A Roma saremo ancora più numerosi di quanti saremmo stati a Foligno". Concorda Guido Lutrario, tra i leader del movimento no global romano e dei disobbedienti". Anche Luca Casarini dice no agli Stati generali: "Ci avviamo - afferma - verso un sistema dell'istruzione in mano agli interessi privati".
E - di manifestazione in manifestazione - le adesioni montano: sono oltre 20.000 gli studenti universitari che - secondo le stime fornite dal collettivo della Sapienza - dovrebbero approdare a Roma. Un bel capitombolo per la ministra manager e per il governo che la sostiene. E che - come sostengono per il Prc Bertinotti e Titti De Simone - "usa lingue diverse. Da un lato quella della disponibilità, dimostrata anche dalla questura, dall'altro quella della minaccia".
Risposta compatta e unitaria non fosse che per un gruppo di studenti romani che si definiscono "studenti in movimento" ma che non vedono l'ora di trovare un altro nome: un coordinamento di istituti - perlopiù licei del centro di Roma che poco frequentano le periferie - che rifiutano "sigle e cappelli", dichiarano di non voler disobbedire né assediare ma poi - confusi - preparano uno striscione con su scritto "Assediamo gli Stati generali". Lungi da loro l'idea di oltrepassare qualsiasi zona rossa: sono studenti e pure obbedienti. A parlare per loro è un altrettanto confuso fanciullo, "Portavoce della Consulta provinciale degli studenti". Applausi, risate. E un avvenire garantito.
A rispondergli, dal nordest, i veri "studenti in movimento": "insieme a centinaia di realtà studentesche che da mesi sono occupate in occupazioni e autogestioni faremo giovedì un corteo. E ci sarà anche l'Uds. E' inacettabile che vengano posti problemi di protagonismo proprio ora che in piazza è necessaria una disobbedienza sonora. La protesta sarebbe stata identica anche se al ministero ci fosse stato Berlinguer: non ci interessa il governo ma il modello di istruzione che ci viene imposto dall'alto". Obiettivi formativi e mezzi determinati dalle logiche del profitto.


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