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Il Manifesto-lezione sonora

Lezione sonora Firenze, 15 mila studenti sfilano in corteo poi contestano il ministro Moratti RICCARDO CHIARI - FIRENZE La migliore della giornata? La scritta "Moratti, la letizia di Confindust...

28/11/2001
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il manifesto

Lezione sonora
Firenze, 15 mila studenti sfilano in corteo poi contestano il ministro Moratti
RICCARDO CHIARI - FIRENZE

La migliore della giornata? La scritta "Moratti, la letizia di Confindustria" su uno dei mille striscioni del lunghissimo corteo studentesco. La più incivile? Sempre lei, la "ministra della privata istruzione", che con auto blu e scorta d'ordinanza è entrata a passo di carica, con lampeggianti e sirene, nella pedonalizzata via Calzaioli. Un brusco addio ad una Firenze che nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico l'ha accolta con 15mila giovani in piazza Signoria. Ragazzi e ragazze completamente fradici di pioggia, che non hanno abbandonato per un attimo la trincea della scuola pubblica nel momento più difficile. Babbi e mamme possono essere orgogliosi di loro. E della civile, pacifica protesta di massa che ha fatto dire al presidente regionale Claudio Martini: "Ci vuole più attenzione verso le rivendicazioni degli studenti. E bisogna investire di più nella scuola, per uniformare gli standard a quelli europei".
Erano anni che sotto Palazzo Vecchio non si vedevano così tanti cittadini, pronti a reclamare un diritto elementare come quello di un'istruzione che non sia mercificazione del sapere. Alle 9 del mattino, sotto un cielo dal colore del piombo, le avanguardie dei 15mila si sono disciplinatamente messe al loro posto. Pioveva già a dirotto, e c'è voluta ancora un'ora abbondante prima che il corteo organizzato da Studenti di sinistra, collettivi universitari del "Lisc@ assemblea studentesca", e Rete degli studenti medi superiori si mettesse in moto. Ma i ragazzi aspettavano i loro coetanei in arrivo da Prato, dal Mugello, da Empoli e dalla Valdisieve. Così, mentre il già caotico traffico cittadino andava definitivamente in tilt, la piazza d'accesso al centro di Firenze si riempiva oltre il limite della capienza. Fino a quando la festa non è cominciata.
"Lo studente del libero mercato/ è servo, ignorante e disoccupato". Lo slogan vola alto sopra via Cavour, mentre dall'ormai tradizionale furgone+ghetto blaster escono gli ottoni di Goran Bregovic, il reggae senza tempo di Bob Marley, l'Iggy Pop di "Lust for life" e le ballate acustiche e zingaresche di Bandabardò. Mentre i 15mila arrivano in piazza del Duomo, sotto Palazzo Vecchio si è già formato il presidio delle Rsu dell'ateneo, dei lavoratori dello Snur-Cgil e delle Rdb. "Siamo con loro - dicono - con gli studenti. Li aspettiamo qui". Intanto nel salone dei Cinquecento tutto è pronto per la cerimonia ufficiale. Il prefetto Achille Serra siede accanto a Letizia Moratti, e il rettore Augusto Marinelli è debitamente acconciato con la stola d'ermellino. Il ministro inizia a parlare. Non riesce neppure a finire la prima frase.
"Vergogna". E' il grido degli Studenti di sinistra. Sono una decina, con le magliette dedicata all'ex rettore spendaccione ("Blasi cancella il debito"), e srotolano uno striscione su cui è scritto "L'istruzione non è in vendita". Il servizio d'ordine li allontana: "Ma prima di uscire - racconta Andrea Martinelli - siamo ancora riusciti a gridare: 'Affacciatevi alle finestre. Fuori sono in 15mila'". E' tutto vero, ma comunque sia si va avanti. Schiacciato dalla colossale eredità debitoria (quasi 400 miliardi) del predecessore Blasi, il rettore Augusto Marinelli chiede un aiuto straordinario al governo Berlusconi: una parte dell'otto per mille, oppure l'azzeramento di Iva e Irpeg nell'acquisto degli immobili del costruendo "polo sociale" di Novoli. Il ministro gli risponde a malapena. Preferisce parlare del raccordo sempre più stretto con il mondo produttivo, che scuola e università devono ormai tenere come bussola della loro azione didattica. Mentre Letizia Moratti parla, in piazza Signoria gli studenti restano all'aperto, sotto la pioggia. La loro protesta è la musica, che entra dentro Palazzo Vecchio con la forza di chi ha il tempo dalla sua parte.
In teoria il ministro dovrebbe visitare anche il liceo classico Galileo. Gli studenti lo hanno occupato, apposta, un giorno prima del previsto. Ci sono altri 19 istituti superiori dove l'occupazione è in corso, o sta per partire.


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