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Il Manifesto-Gli studenti: abbiamo vinto la prima battaglia

Gli studenti: abbiamo vinto la prima battaglia La decisione del ministro modifica anche il programma delle proteste: "Ma a Roma saremo tantissimi" CINZIA GUBBINI - ROMA Spostano gli Stati gener...

18/12/2001
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il manifesto

Gli studenti: abbiamo vinto la prima battaglia
La decisione del ministro modifica anche il programma delle proteste: "Ma a Roma saremo tantissimi"
CINZIA GUBBINI - ROMA

Spostano gli Stati generali della scuola da Foligno a Roma? E noi saremo ancora di più. Non si perdono d'animo gli studenti che hanno intenzione di contestare Moratti e la sua riforma. Anzi, incassano questa prima vittoria "che dimostra la capacità del movimento di farsi sentire". La parola d'ordine, poi, rimane quella: "il ministro annulli la kermesse. Gli Stati generali sono illegittimi". Ma se il clamoroso dietrofront della lady di ferro è un risultato importante, la scelta improvvisa di traslocare baracca e burattini ha gettato ieri l'intero movimento in una frenetica giornata di consultazioni. Che fare?
Sicuramente sarà una due giorni di protesta. Si comincia domani, alle 9.30, con un corteo cittadino che da piazza Esedra si snoderà fino al Colosseo. Da lì l'intenzione è di avvicinarsi il più possibile al quartiere Eur (forse via metropolitana) dove è situato il Palazzo dei Congressi che ospiterà gli Stati generali. Per il pomeriggio non si è ancora giunti ad un accordo. Mentre i Cobas vorrebbero costruire un "assedio" pomeridiano agli Stati generali, gli studenti vorrebbero costruire un'assemblea nazionale che potrebbe svolgersi al liceo Tasso, oppure all'Università, o magari in una scuola dell'Eur.
La sera grande happening alla Scola, nel quartiere San Lorenzo, spazio occupato in via di smobilitazione proprio in questi giorni per permettere la costruzione di un asilo (neanche a farlo apposta).
Dopodomani, giovedì, giorno deputato - già nell'ipotesi di Foligno - a una grande manifestazione nazionale. Se nella città umbra dovevano arrivare circa 30 mila studenti, a Roma si riuscirà a mobilitare numeri ben maggiori. Due le possibilità sul tappeto: o un corteo nel centro cittadino, o una manifestazione sotto le finestre del blindatissimo Palazzo dei Congressi. Finora ha raccolto maggiori consensi l'idea di sfilare all'Eur per permettere a Moratti di avvertire il dissenso che la riforma ha scatentao in tutto il paese. Non solo negli studenti, ma anche nei lavoratori della scuola e in ampi pezzi della società.
Alla manifestazione di giovedì parteciperanno tutti, dalla Cgil ai Social Forum, dalle associazioni di insegnanti a quelle di genitori. Per non parlare di tutte le scuole d'Italia che escono da intense esperienze di autogestione e di occupazione, in cui si è analizzata la riforma, si sono fatte le pulci alla finanziaria che taglia fondi alle scuole pubbliche e stravolge gli esami di maturità, si è contestata la guerra e il modello di "sviluppo" neoliberista.
Per gli "Studenti in movimento" la decisione di spostare gli Stati generali dimostra "l'incapacità del ministro di confrontarsi con una moltitudine di studenti che hanno un'idea di scuola slegata dalle logiche del mercato". Anche l'Unione degli studenti esulta promettendo una "manifestazione di massa, colorata e pacifica". Contentissimi gli Studenti disobbedienti di Foligno, convinti che la loro città fosse stata scelta "per mettere in difficoltà il movimento studentesco", spiega Giovanni. "Si sono dovuti ricredere - aggiunge Marta - ma la decisone di non annullarli è una vera e propria provocazione".
Sicuro che lo spostamento gioverà al movimento, ingrossandolo, Francesco Caruso (della rete no global campana) che invita Moratti a spostare gli Stati generali su Marte se vuole evitare contestazioni. Tom Benettollo dell'Arci si augura che in "un sussulto di dignità" Moratti si decida a annullare la kermesse. "Moratti e il circo Barnum della scuola privata sono stati cacciati da Foligno, ma anche qui non verranno accolti con entusiasmo", avverte Piero Bernocchi dei Cobas.
"Saremo migliaia", assicura il deputato verde Paolo Cento. Tra loro anche Luca Casarini "Politicamente il governo è già battuto - sottoliena - l'unico rischio è che si voglia trasformare un reale e diffuso dissenso in una questione di ordine pubblico. Il movimento studentesco deve ora decidere i modi e le forme della contestazione. Da parte mia vorrei vedere in piazza un coinvolgimento generale della società civile".


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