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Il Manifesto - Decreto taglia-cattedre, insorgono i sindacati

Decreto taglia-cattedre, insorgono i sindacati Confermata l'adesione allo sciopero del pubblico impiego per il 15 febbraio Il giorno dopo la presentazione del decreto taglia-cattedre si fa duriss...

01/02/2002
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il manifesto

Decreto taglia-cattedre, insorgono i sindacati
Confermata l'adesione allo sciopero del pubblico impiego per il 15 febbraio

Il giorno dopo la presentazione del decreto taglia-cattedre si fa durissima la reazione dei sindacati della scuola che confermano l'adesione allo sciopero unitario del pubblico impiego previsto per il prossimo 15 febbraio.
I numeri: 8 mila e 500 i docenti in meno per il prossimo anno. In dettaglio: 2.500 nelle elementari, 2.000 nelle medie e 4.000 nelle superiori. E non finisce qui perché 12 mila sono i tagli previsti per il 2003 e 36 mila per il 2004. Il totale fa 56.000 cattedre in meno entro il 2004.
Almeno il doppio, sostengono i Cobas che - il 15 - sfileranno in corteo da piazza Esedra a San Giovanni. La riduzione dei posti - affidata ai direttori regionali ma "guidata" da una tabella di priorità redatta dal ministero dell'istruzione - prevede soprattutto tagli al tempo pieno e accorpamento delle classi nelle superiori.
"Il giudizio negativo sui tagli dell'organico - ha dichiarato Enrico Panini della Cgil - è uno dei motivi dello sciopero. Un governo che vuole ridurre del 15% in cinque anni il personale considera quest'ultimo non una risorsa ma una spesa e colpisce la qualità della scuola pubblica".
Persino la Cisl si spinge a definire inaccettabili tagli che - afferma Daniela Culturani - "non tengono conto né dell'offerta formativa né della distribuzione della popolazione scolastica". Più cauta ed autocelebrativa la Uil che nel decreto individua "molte ombre" ma poi si affanna a dire che "nel confronto, il sindacato è riuscito a evitare tagli ancora più devastanti".
Ma il matrimonio tra Uil e ministero - sebbene in crisi - non è ancora rotto: "Il ministero - ha sottolineato Pasquale Proietti - ha assicurato che ci sarà un confronto con i sindacati anche a livello regionale". E l'impegno, auspica l'esponente della Uil scuola, deve essere mantenuto. Anche perché pomo della discordia resta la devoluzione: ovvero la definizione dell'organico secondo parametri non più determinati a "livello centrale".
Anche secondo la Gilda - che ha indetto sempre per il 15 febbraio uno sciopero dei docenti - "fortissima è la tensione nelle scuole per gli annunci di devoluzione alle regioni dell'istruzione professionale e di quote significative dell'orario curriculare".
Piacevole sorpresa resta la partecipazione dello Snals allo sciopero nazionale dei confederali. Aproffittando dell'occasione, lo Snals ha anche annunciato lo stato d'agitazione del personale universitario per la riapertura della trattativa contrattuale.
Non meno bene se la passerà, il prossimo anno, il personale non docente: il decreto Moratti - già pronto ma in attesa di essere firmato dal ministro dell'economia Tremonti - prevede il taglio di 30.000 posti tra impiegati, ausiliari e tecnici.


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