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Il manager con un doppio incarico

Alfredo Mesiano può davvero occupare contemporaneamente quelle due scrivanie?

04/04/2018
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Corriere della sera

  di Gian Antonio Stella

Controllore e controllato possono essere la stessa persona? Mai e poi mai, sferzano i sindacati universitari della Cgil. «Non c’è alcun conflitto: è tutto già previsto dalla legge e risparmiamo pure dei soldi», ribatte il rettore. E sulla questione è scoppiata, all’Ateneo calabrese di Arcavacata fondato quasi quarant’anni fa dall’economista trentino Nino Andreatta, una polemica incandescente. Al centro della rissa il direttore generale Alfredo Mesiano, nominato un paio di anni fa dal rettore Gino Crisci («Ne ho impiegati due e mezzo, di anni, per sostituire il precedente») con un contratto a tempo ormai in scadenza e benedetto in questi mesi da due nuove scelte del Magnifico. Per prima, il 1° dicembre, gli è arrivata l’assunzione non più a tempo determinato (un direttore generale deve per forza avere una scadenza) ma definitiva da parte dell’Università. Ruolo: Responsabile di Ateneo della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza. Il tutto grazie a una delibera del rettore e del Cda, che conferiva l’incarico di «procedere all’assunzione di un dirigente mediante scorrimento di una precedente graduatoria» (vecchia di anni e anni) al vice direttore generale Giovanni Turco, il braccio destro di Mesiano. Il quale quattro giorni dopo (c’erano di mezzo sabato e domenica) assumeva appunto nel nuovo ruolo il proprio capo ormai uscente dal vecchio.

Tutto regolare? «Tutto regolare», garantisce Crisci: «Il dottor Turco ha solo eseguito una scelta legittima mia e del Cda. Fatta per rafforzare qui dentro un dirigente bravo». Non bastasse, il 26 marzo lo stesso Mesiano, a dispetto di un duro atto d’accusa di due giorni prima della Cgil («sciacallaggi», dice il rettore) riceveva dal Senato accademico una proroga di due anni come direttore generale. Ritrovandosi così in mano le redini, per qualche tempo, sia della gestione complessiva dell’Università sia dell’ufficio, legato all’Anac di Raffaele Cantone, che ad Arcavacata deve sia combattere la corruzione sia vigilare sulla correttezza e la trasparenza che, per la Cgil, è «già ripetutamente violata da troppi “omissis” che infestano i documenti». E torniamo al tema: Alfredo Mesiano può davvero occupare contemporaneamente quelle due scrivanie? «Il conflitto di interessi, semmai, l’ho rimosso io perché era Giovanni Turco a non potersene occupare in quanto già impegnato sugli appalti», sbuffa il rettore, «Non capisco questi veleni della Cgil». Replica: «Quanto è successo è inaccettabile». Lo scontro, statene certi, è appena cominciato.