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«Il Madame Tussauds è a Parigi?» I quiz ai 69 mila aspiranti medici

Meno test di logica, domande anche su Jfk e Agatha Christie. La graduatoria il 17 settembre

04/09/2019
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

C hissà se gli oltre 68 mila studenti che ieri nelle Università di tutta Italia hanno fatto la prova nazionale d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia saranno davvero gli ultimi a sottoporsi alla prova: in Parlamento c’è la bozza di legge per spostare il test alla fine del primo anno di un corso comune a tutte le facoltà medico-scientifiche. Non un superamento del numero chiuso dunque, ma una prova diversa, perché, sarà pur vero che mancano i medici e che in passato si sono fatti male i conti sul fabbisogno futuro ma — come ha ribadito ieri il rettore della Sapienza Eugenio Gaudio — per togliere del tutto la tagliola all’ingresso «servono molti investimenti» altrimenti le Università «non riusciranno a offrire una preparazione di qualità agli studenti».

Gli iscritti al test 2019 sono 68.694 mila — millecinquecento in più dell’anno scorso — per 11.568 posti (9.779 nel 2018): prova secca, 60 domande in 100 minuti. Tra due settimane — il 17 settembre — sapranno il punteggio nell’area riservata del sito Universitaly, poi dal 27 avranno accesso al proprio elaborato e alla correzione e infine il 1° ottobre sarà pubblicata la graduatoria nazionale e potranno sapere se saranno tra gli ammessi e in quale Università tra quelle che hanno scelto al momento dell’iscrizione.

Ieri intanto gli aspiranti medici si sono esercitati su un set di domande nuovo: torna ad aumentare il peso della cultura generale (i quesiti erano ben 12), c’era meno logica (dimezzati da venti a dieci) e poi biologia (18 domande), chimica (12), fisica (8) e matematica (8). Dalle prime reazioni, all’uscita dalla prova, sembra che siano state queste due ultime materie quelle più difficili per gli studenti. Anche se il sito Skuola.net, in un suo sondaggio, punta il dito contro quelle di cultura generale che non sarebbero piaciute ad uno studente su quattro. Gli aspiranti medici hanno dovuto rispondere a domande — a scelta multipla — sui musei di Parigi (intruso il museo delle cere Madame Tussauds di Londra), sul matematico britannico Alan Turing (che aiutò a decifrare i codici nazisti), Leonardo Da Vinci e Cristoforo Colombo, la crisi dei missili a Cuba (1962, John Fitzgerald Kennedy), Marinetti e il Futurismo, l’Ayatollah Khomeini, la Costituzione e l’età dei senatori, Maria Montessori, Agatha Christie (autrice di Assassinio sull’Orient Express, recentemente rivisitato in un fortunato film) e infine sui Paesi che fanno parte dell’Unione Europea (intruso, la Turchia). Per la parte più scientifica le domande spaziavano dai trigliceridi, ai macrofagi, ai cromoplasti, alla mitosi; c’erano quesiti sulla glicolisi, la faringe, la milza e le coste. E poi problemi di geometria, matematica e fisica.

Le polemiche

In molti Atenei proteste contro il numero chiuso. In rete dubbi sulla qualità della prova

Difficile dire oggi se la prova sarà travolta dai ricorsi come è avvenuto in passato, quando centinaia di ragazzi esclusi sono stati ripescati grazie a sentenze del Tar. Davanti agli Atenei si sono svolti diversi flash mob per protestare contro il numero chiuso: i manifestanti si sono travestiti come gli eroi della Marvel. A Palermo, dove nei giorni scorsi l’Ateneo aveva presentato un esposto dopo aver riscontrato la vendita anomala di microauricolari in città, è stata rinforzata la sicurezza: per 2.500 studenti che hanno partecipato al test sono stati impegnati ben 216 vigilanti, anche se non è stato possibile approntare un metaldetector alle porte dell’Università.

Gli studi specializzati nei ricorsi collettivi si sono attivati già da ieri mattina. Consulcesi segnala qualche episodio irregolare a Pavia, L’Aquila e Palermo, un errore di battitura nel testo della prova (ovociti al posto di ovocita) e contesta lil quesito su Leonardo perché il Miur avrebbe assicurato che «le domande avrebbero riguardato solo il ‘900».