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Il Giorno - A sei anni inglese per tutti Ora i licei diventano otto

A sei anni inglese per tutti Ora i licei diventano otto ROMA '#8212; Una riforma "di buon senso" voluta e costruita sulla passione e l'esperienza di padri, madri, mogli, nonni. "Una riforma c...

02/02/2002
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Il Giorno

A sei anni inglese per tutti
Ora i licei diventano otto

ROMA '#8212; Una riforma "di buon senso" voluta e costruita sulla passione e l'esperienza di padri, madri, mogli, nonni. "Una riforma che viene dall'interno e che l'Italia aspettava da settant'anni". Silvio Berlusconi non lesina aggettivi per raccontare all'Italia che il consiglio dei ministri ha dato il via libera al progetto Moratti di rivisitazione dell'istruzione. Un progetto che porterà, parole del ministro, ad una scuola "più libera, più flessibile ma anche più seria e rigorosa". E via dicendo da Gentile in poi in un coro di pro e contro nel quale spicca la voce del Ccd-Cdu che contesta non la sostanza del provvedimento ma il ricorso alla delega che "espropria il Parlamento".
I punti cardine
I punti cardine del progetto, che vede anche il ritorno del voto 7 in condotta, stanno soprattutto nel percorso: tre anni di materna (a cui si può accedere con qualche mese d'anticipo); cinque anni di elementari (con la possibilità di iscrizione a cinque anni e mezzo); tre di scuola media (con il potenziamento dei programmi e l'introduzione di una seconda lingua straniera). Fin qui la strada è unitaria ma poi si divide tra istruzione e formazione. La prima prevede l'iscrizione a licei di cinque anni, la seconda a istituti formativi con quattro anni di corso. E' sempre possibile il passaggio da un percorso ad un altro ed è altrettanto possibile per chi abbia scelto la formazione, l'accesso all'università dopo la frequenza di un anno suppletivo. In totale, 12 anni di scuola dell'obbligo, verdetti di promozione o bocciatura ogni due anni ma pure valutazione annuale; devolution della formazione professionale alle regioni; scatti di carriera per gli insegnanti disposti ad aggiornamenti universitari. Trasformazione dell'esame di terza media in esame di stato e rivisitazione '#8212; ma se ne tratterà successivamente '#8212; della prova di maturità.
Reazioni e polemiche
Questa l'estrema sintesi del provvedimento che ha fatto dire al leader della Margherita Rutelli che si tratta di un provvedimento "zelig" mentre per l'ex ministro Luigi Berlinguer "Tanto rumore per nulla". Ma l'opposizione si appresta a fare anche altro per mostrare il proprio dissenso. Venerdì prossimo manifestazione a Roma presente D'Alema mentre Fassino tuona: "Con il doppio percorso si vuole tornare alle discriminazioni di censo". Polemico anche Carra della Margherita che parla di "una dimostrazione di megalomania dell'esecutivo" che paragona il progetto alla riforma Gentile. Un accostamento fatto, con soddisfazione, dal ministro Buttiglione.
E se qualcuno ha criticato la mancanza di cambiamenti sostanziali, a replicare ci pensa il senatore Giuseppe Valditara, responsabile della scuola di An. "La scuola italiana ha punti di forza come, ad esempio, le migliori scuole elementari d'Europa, ma anche punti di debolezza che andavano affrontati. Penso alla mancanza di un adeguato canale di formazione professionale".
Polemiche a parte la riforma dovrebbe entrare a regime, secondo il ministro, entro il 2008 mentre per quanto riguarda le risorse economiche sarà preparato un piano finanziario. Gli oneri sono valutati in 12.731.000 euro per il 2002, in 45.829.000 euro per il 2003 e il 66.198.000 euro dal 2004.

di Silvia Mastrantonio