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" I soldi della sugar tax devono andare alla ricerca E cambieremo il reclutamento"

Intervista Bussetti

16/11/2018
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la Repubblica

Corrado Zunino

«Per finanziare l’università italiana stiamo lavorando a una tassa sulle bevande zuccherate». Il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti ha chiamato al suo fianco, per questa intervista con Repubblica, il suo vice (per l’università) Lorenzo Fioramonti.

Ministro, nell’università italiana i precari superano gli assunti a tempo indeterminato. Ricercatori A e B, assegnisti, docenti a contratto, collaboratori autonomi. Sono, in percentuale, 56 a 44. Lo dice una ricerca della Cgil da noi pubblicata.

«Il problema ce lo siamo posti appena insediati: nasce dal blocco del turnover dei professori. Stabilizzare i ricercatori è un processo di lungo periodo, speriamo di fare di più in Legge di bilancio con gli emendamenti».

In dieci anni nell’università italiana si sono perse quindicimila cattedre: assumere mille ricercatori di tipo B sembra davvero poco.

«È uno sforzo nella direzione giusta. In Italia siamo messi peggio di tutti perché da noi c’è un problema specifico: il blocco delle carriere di docenza allunga il periodo da ricercatore fino ai 40 anni. Dobbiamo intervenire lì».

Come?

«Mettendo un tetto agli assegni di ricerca, per esempio. Un limite temporale. Le università ne abusano perché sono detassati. E poi in Parlamento c’è un disegno di legge che vuole dare al ricercatore lo status di dipendente a tempo indeterminato».

I cento milioni richiesti per il Fondo ordinario delle università li avete messi a bilancio per il 2020: state facendo peggio dei vostri predecessori.

«Contiamo di trovare 100 milioni in questa Legge di bilancio».

Dicevamo la tassa sulle bevande zuccherate.

«Avrebbe un doppio valore: limitare le malattie cardiovascolari e aiutare il progresso scientifico. Dovrà essere accompagnata da uno spot che ne spieghi il valore».

In questi minuti alla Camera, però, è stato approvato un emendamento 5 Stelle che prevede la creazione della sugar tax per coprire l’Irap dei lavoratori autonomi. Mezzo centesimo per ogni grammo di zucchero presente nella bibita.

Il ministro chiede tempo, i collaboratori prendono informazioni e più tardi Bussetti dirà: «La commissione Finanze mi ha spiegato che la sugar tax avrebbe un gettito sufficiente per coprire le richieste dell’università italiana».

Nella sala del Miur arrivano il sottosegretario Salvatore Giuliano e il capo di gabinetto Giuseppe Chinè.

In Legge di bilancio avete scritto che gli investimenti sul sapere potranno arrivare solo se crescerà il Pil. Neppure Mario Monti con lo spread fuori controllo ha fatto tanto.

«È l’articolo 78, scritto dal ministero delle Finanze. Un automatismo che con la crescita può allargare il tetto di spesa.

Oggi i rettori ci ringraziano.

Certo, in una fase di flessione economica può diventare un nuovo vincolo. Dal computo delle spese, però, togliamo gli investimenti. I salari sono legati al Pil, gli investimenti no».

In Legge di bilancio non c’è nulla per gli enti di ricerca.

Centodue direttori del Cnr chiedono 100 milioni per non morire.

«Non sono in grado di rispondere in questo momento, lo farà il ministero delle Finanze. Il presidente Inguscio, comunque, ha i soldi per avviare le assunzioni già previste dalla legge Madia».

Avete mandato via dall’Agenzia spaziale italiana uno scienziato stimato come Roberto Battiston. Per ragioni di sostanza o per togliere un presidente nominato dal centrosinistra?

«Perché non erano state rispettate le procedure di nomina e per spoils system.

Battiston ha raddoppiato il periodo di alcune collaborazioni senza motivo e c’è un esposto dettagliato di un sindacato sulla gestione del Centro italiano di ricerche aereospaziali. È al vaglio di una procura campana?».

Battiston sarà sostituito dal generale Preziosa?

«Ha declinato. Abbiamo nominato un commissario, il professor Piero Benvenuti, e un subcommissario, l’avvocato Giovanni Cinque».

Perché non ha dato al viceministro Fioramonti la delega per la ricerca?

«Al di là delle deleghe, può dare il suo contributo».

Sull’allontanamento di Battiston, in verità, non lo avete neppure avvertito.

Intanto, la maggioranza ha affossato un emendamento per salvare l’Istituto europeo di ricerca sul cervello fondato da Rita Levi Montalcini.

«Lo mettiamo a posto noi. Un milione subito e poi un’integrazione».

Accorperete gli istituti di valutazione, Anvur e Invalsi?

«Non sono previsti interventi sugli enti di ricerca. Né nuove nomine».

Pensate di abolire i Test Invalsi?

«Non è un tema all’ordine del giorno».


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