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I rettori al governo: 1.500 ricercatori in più? Bene, ma ne mancano 8.500

Manfredi, presidente Crui: «Soddisfatti per cambio di rotta, ma non basta: ripristinare i tagli da quasi un miliardo. Il nuovo Isee va ricalcolato, più fondi per le borse di studio»

23/10/2015
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Corriere della sera

Chiedevano un segnale di discontinuità rispetto al passato, i rettori italiani. La Legge di Stabilità li ha soddisfatti solo «un po’». Non porterà le risorse sperate, anche se, almeno, è «un cambio di rotta», ha dichiarato Gaetano Manfredi, presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Dopo anni di tagli, un primo passo. Non certo il miliardo di euro che ristabilirebbe quanto l’università ha perso negli ultimi tre-quattro anni, ma almeno un impegno da parte del governo. Che però, dicono «deve essere riconfermato e rafforzato negli anni a venire».

Competitività

«Nonostante il disegno di Legge di Stabilità affronti il nodo cruciale del ricambio generazionale nei nostri atenei, il finanziamento complessivo è ancora molto al di sotto della soglia necessaria per ripristinare la competitività internazionale del sistema», ha detto Manfredi. Arriveranno 1.500 cervelli, è vero, tra 500 professori «eccellenti» e mille nuovi ricercatori. A fronte, però, di 10mila uscite negli ultimi 8 anni.

Pari opportunità

«Per aprire realmente una nuova fase – ha dichiarato Manfredi - è necessario che l’impegno da parte del governo venga confermato». Una prova di buona volontà. In quanto tale, positiva, così come lo sblocco degli scatti stipendiali previsto dallo stesso ddl. Anche questa misura «risponde alle legittime attese dei docenti». Esiste però, sottolineano i rettori, «una questione retributiva che vede in primo piano i docenti più giovani con i loro diversi percorsi e il rinnovo contrattuale del personale tecnico amministrativo, alla quale va data presto una risposta». Resta poi aperto il capitolo del diritto allo studio, che nella manovra non è menzionato e che invece secondo Manfredi va affrontato al più presto: «È necessario sottoporre a un’attenta verifica il sistema di calcolo degli indicatori Isee e individuare fonti di finanziamento adeguate, da parte di Regioni e Governo Centrale, in modo da garantire la borsa di studio a tutti gli aventi diritto». «La parità delle opportunità – ha aggiunto Manfredi – è l’elemento indispensabile per coltivare i talenti e migliorare il capitale umano in tutto il nostro Paese».

Merito e valutazione

La Crui si aspetta che l’iter parlamentare del disegno di Legge di Stabilità possa rafforzare le iniziative per i giovani con un orizzonte pluriennale, affrontare concretamente l’annosa questione del Diritto allo Studio e avviare il ripristino del Fondo di Finanziamento Ordinario al livello del 2009. «Solo in questo modo - conclude una nota dell’ente - potrà essere consolidata la cultura del merito e della valutazione all’interno del sistema universitario».


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