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I ragazzi di Brixton e la quarantena triste senza scuola e tablet

Simonetta Agnello Hornby

09/05/2020
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La Stampa


londra
Da 30 anni vivo a Victoria, al centro di Londra vicina al Reform club, a St James's Park, al palazzo Reale, al parlamento, ai teatri e ai musei. Brixton rimane nel mio cuore. Lì era il mio studio legale - specializzato in diritto dei minori e violenza di coppia per i non abbienti tramite il Legal Aid - e lì vicino vivono i miei figli. Approfitto della passeggiata "salutisitica" giornaliera concessa dal governo, per andarvi, quasi ogni giorno.
La nazione stravolta
Il coronavirus ha stravolto la nazione. Riconosco il piccolo borghese che cammina per strada seccato, senza maschera («a me devono imporre questa maschera inutile!») e trasgressivo («io non mi sposto, che lo facciano gli altri!»), il povero che non ha maschera - qui non si trovano facilmente e costano molto - e l' emigrante che fa le compere nei negozi gestiti da altri emigranti, anche perché può saldare il conto quando riceve il sussidio statale.
Tutti costoro, camminano in silenzio, isolati. Non si parla non si ride non ci si bisticcia piu a Brixton. Non si vedono in giro ubriaconi o tossicodipendenti.
Di bambini, per strada, non se ne vedono Nei parchi sono pochi, piccoli, al di sotto dei 7-8 anni.
Oggi a Brixton e nei suoi parchi c'è più gente di ieri, ma non tanti come immaginavo. Ci vorrà tempo per riprendere le vecchie abitudini, e come se ci si risveglia da un lungo sonno, come la bella addormentata del bosco. Nei parchi attorno a Brixton i ragazzi giocano tra loro, e, adesso, fanno capannello. Mi dicono che ogni parco ha i propri utenti, diversi dagli altri. Ho visto oggi, e mi hanno commosso, delle giovani mamme islamiche, sedute sull'erba con il figlio piccolo tra le braccia (a volte sono due) e gli cantano una canzoncina, e si muovono al ritmo del canto, mentre i più vecchi giocano attorno alla mamma. Come prima. Una immagine commovente.
Ma dove sono gli altri giovani? «A casa a studiare», mi dice la mia amica Jennifer che sa tutto. Le scuole si sono date da fare attraverso il web. Gli esami saranno tra poche settimane, e i professori li tengono occupati con compiti e lezioni, mattina e pomeriggio. E' vero, i miei nipoti frequentano scuole private molto costose e posseggono un tablet per ciascuno e il telefonino. Nelle loro rispettive case ci sono altri due computer, e una stampante. Sono privilegiati.
E quelli che non sono privilegiati come loro, dove sono? E i poveri?
Mio nipote di 17 anni mi racconta che il suo amico John frequenta il college privato grazie a una borsa di studio. La sua famiglia è povera e non potrebbe permettersi la retta del college. E nemmeno di comprargli un tablet. A casa il padre lavora tutto il giorno sul computer; lui è l'unico adulto in famiglia che riceve uno stipendio. Il ragazzo "deve" perdere ogni giorno la lezione web dal college, che inizia la mattina e finisce nel primo pomeriggio, perché lui ha accesso al computer di casa soltanto la notte, quando il padre ha finito di lavorare. Il compagno si dispera, teme che perderà la borsa studio per l'anno prossimo, quello della licenza liceale. Non può andare a casa di mio nipote, e studiare con lui - non è permesso.
I giovani hanno una vita diversa da quella che si aspettavano e che hanno avuto fino all'anno scorso. Si annoiano. Non c'è droga non c'è alcol a disposizione come prima. Non c'è più sesso tra adolescenti.
Abbondano apatia disperazione e cattiveria. Sì, si diventa cattivi, in questi tempi di coronavirus. Non soltanto la violenza domestica e' triplicata ma la cattiveria tra esseri umani è cresciuta a dismisura. Soprattutto tra i giovani. Si fanno giochi cattivi: a chi può dire meglio le cattiverie. Un ragazzo dice alla innamorata, alla sorella, all'amica: «Sei grossa!» «Fai schifo!» e quella si dispiace. Se lui è bravo, la riduce in lacrime. Se è bravissimo la porta a vomitare, e poi alla bulimia vera e propria…e altro. E lui ride. E gli amici lo ammirano,«Dai fai ancora meglio!».
Lo stesso o un simile "gioco" avviene tra femmine e maschi, e tra i giovani gay.
In questi tempi di close-down il solo potere rimasto all'individuo, giovane o vecchio che sia, è quello di essere cattivo e fare male agli altri. Non costa niente, incute rispetto, timore e ammirazione tra i propri pari.
E che fa lo stato britannico? Nulla. Che fanno o potrebbero fare i famosi benefattori anglosassoni? L'autrice di Harry Potter ha donato un milione di sterline. Altri intellettuali e persone del mondo delle arti e della scienza hanno fatto altrettanto. C'è gente buona in nel Regno Unito. Ma sono pochi. Forse i filantropi mega ricchi vogliono aspettare. Offriranno di ricostruire edifici parchi monumenti, su cui sarà iscritto il loro nome, e quello della compagna o compagno del momento. Nel frattempo, si arricchiscono ancora approfittando legittimamente dei sussidi offerti dallo stato ai datori di lavoro agli industriali.
Un'artista famosa e miliardaria, adesso industriale della moda, ha subito fatto la domanda allo Stato britannico per il sussidio per mantenere gli impiegati: ha dovuto rinunziavi quando la stampa e il popolo hanno reagito. Ha fatto la domanda nei termini della legge, aveva il diritto di farla, era legale. È legale che diventi ancora più ricca di prima, grazie ai contributi statali. Lei non ha nessun dovere di fare beneficenza, Nessuno. Non ha fatto nessuna donazione ai poveri, che io sappia. O forse vuole aspettare che la situazione peggiori ancora, che la gente stia peggio, per poi dimostrarsi generosa?
Aspettando il titolo
I Big della City, che guadagnano cifre astronomiche in Borsa, nel commercio, nella finanza, i miliardari che hanno casa a Londra ma pagano le tasse nei paradisi fiscali, sanno della miseria degli studenti che non possono studiar sul web? Hanno fatto delle donazioni a chi ne ha bisogno, oggi?
Se le hanno fatte, le donazioni, sono encomiabili per aver mantenuto il silenzio. Forse non vogliono esser ringraziati, loro hanno fatto il loro dovere. O aspettano che gli venga promesso un il titolo nobiliare, "Sir' o "Dame" o magari andare anche alla Camera dei Lord come "Baron" o "Baroness" per aver fatto una grossa donazione? O semplicemente se ne fottono degli altri? (Scusate il linguaggio).
C'è tanta bella gente nel Regno Unito. Gente semplice buona e non ambiziosa. Come il vecchietto centenario che camminando con il suo girello è riuscito ad ottenere donazioni per il personale della Sanità di più di 23 milioni di sterline. Come i nonni e gli amici che cedono il computer agli studenti poveri per fargli ascoltare le lezioni long distance, e ritornano ad ascoltare la radio e vedere la Tv.
Bell Ribeiro-Addy una giovane donna nera, deputata di Streatham, una circoscrizione limitrofa a Brixton, ha chiesto ai cittadini di Streatham di donare un proprio tablet o computer non strettamente necessario alla scuola elementare Jubilee, per darlo agli studenti che non lo posseggono. All'inizio era lei stessa che andava a prenderlo a casa dei donatori, adesso ha decine di assistenti volontari. La deputata è riuscita a dare ala Jubilee Primary School tutti i computer che servivano ai suoi alunni.
Da allora la deputata ha continuato il suo lavoro e cerca computer e altri mezzi per aiutare altre scuole con pochi fondi e gli studenti di famiglie povere. —no Nei parchi sono pochi, piccoli, al di sotto


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