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I giovani bocciano il 70% dei prof. Per un ragazzo su 3 le lezioni sono noiose e non coinvolgenti

Rapporto Eurispes sull'istruzione vista da alunni e famiglie: servono più agganci con il lavoro.

03/01/2012
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ItaliaOggi

 

Pagina a cura di Emanuela Micucci  


Gli insegnanti dovrebbero essere più preparati e aggiornati. Ne è convinto il 59,1% degli studenti e l'80% dei genitori intervistati da Eurispes e Telefono Azzurro per la XII Indagine conoscitiva sulla condizione dell'Infanzia e dell'adolescenza 2011. Realizzata tra 1.496 studenti 12-18enni di 21 scuole e 1.266 genitori, la ricerca dà voce per la prima volta in Italia in parallelo agli adolescenti e alle loro famiglie (www.eurispes.it).Immaginando la scuola ideale, dunque, ragazzi e genitori bocciano i docenti.

Soprattutto le famiglie. Mentre il primo desiderio dei figli è una scuola con studenti partecipi: aperta alle loro proposte e iniziative (84%) e che li coinvolge nel fare lezioni su alcune materie (66%). Priorità segnalate anche dall'84,5% dei genitori e nell'opinione degli ragazzi sui programmi scolastici: l'11,1% vorrebbero sentirsi più partecipe alla vita scolastica e, come desidera il 18,5% dei genitori, avere più opportunità di indicare su quali temi desidera soffermarsi. Il 58,8% chiede più rigore e severità con i compagni violenti e nella lotta contro le discriminazioni. Richieste gettonate anche dai genitori (67% e 79,1%). «Si manifesta da parte delle famiglie un forte richiamo agli educatori scolastici ad esercitare una maggiore sorveglianza sulle dinamiche negative che possono innescarsi tra i ragazzi a scuola», commenta Gian Maria Fara, presidente Eurispes. Minoritari gli studenti che non vorrebbe in classe compagni stranieri (10,7%) o simboli religiosi (18,2%). Poco sentite tra i genitori le esigenze di mandare i figli in istituti non statali o con alunni stranieri (6%) o in classi senza simboli religiosi (12,4%). A cosa serve la scuola? Per il 32,4% degli adolescenti deve prepararli al mondo del lavoro, che invece per i genitori rappresenta la terza scelta (18,7%). Percentuale che sale al 36,7% nei 16-18enni, contro il 31% dei 12-15enni, più inclini ad indicare l'accrescimento delle conoscenze (28,3%) e la maturazione personale (27,9%). E il lavoro è prioritario al Nord Est (46,5%) e nelle isole (44%). I genitori, al contrario, privilegiano la cultura (28,8%) insieme alla maturazione dei figli come persone (28,7%), che è rilevante per il 27,4% degli adolescenti. Importanti per le famiglie la trasmissione di valori (12,8% contro 6,1%) e lo sviluppo del senso critico (7,2% contro il 3,3%). Largo per gli studenti a sport (16,1%), attività pratiche (15,6%), informatica e nuove tecnologie (13%) e lingue straniere (12,5%). I genitori aumenterebbero la prevenzione del bullismo e delle droghe (20,7%), ferme nei figli al 4,7%. Le lingue straniere (17,9%) e le attività pratiche (12,7%). Scarso l'interesse dei giovani per l'educazione sessuale (4,4%). Per 10,5% degli studenti la scuola va bene così come è. Ma il 40% sui banchi prova sentimenti negativi: 1/3 si annoia, il 7,1% si agita e 2,6% è infelice.

 

 


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