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I furbetti trasferiti e i docenti beffati

di Gian Antonio Stella

25/01/2017
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Corriere della sera

M a i sindacati, scusate, dov’erano? Via via che va avanti il processo di Agrigento contro i furbetti accusati tra l’altro di avere abusato della legge 104 per avere «indebiti trasferimenti d’ufficio», come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio contro 70 imputati firmata dal Procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, emerge questa domanda: ma i sindacati, scusate, dov’erano? Vale soprattutto per gli spostamenti di insegnanti verso scuole più vicine a casa. Avvenuti spesso, se non quasi sempre, denuncia Domenico Navarra, presidente dell’Associazione «Insegnanti in movimento», a scapito «di centinaia di docenti di ruolo, costretti da tanti anni a lavorare in province diverse da quella di residenza, che inutilmente chiedono il trasferimento nella propria provincia, senza riuscire ad ottenerlo perché si vedono puntualmente sorpassati da colleghi che, anche con punteggi inferiori, sfoderano una bella priorità dovuta alla legge 104». Ecco cosa «orizzontescuola.it» scriveva mesi fa: «Per l’anno scolastico 2016/17, i trasferimenti interprovinciali (cioè degli immobilizzati) per la scuola primaria sono stati concessi per il 100% a docenti beneficiari della suddetta precedenza: 52 su 52». Ancora: «Si potrebbe obiettare che i docenti trasferiti saranno sottoposti a visita da parte dell’Inps; vero, però, qualora venisse loro revocata la 104, quale sarebbe la conseguenza? Nessuna, in quanto sino ad ora, nessuno degli insegnanti, cui è stata revocata la 104, è stato rispedito nella regione di provenienza». Su La Sicilia il provveditore di Agrigento Raffaele Zarbo confermava: «Non c’è una norma che costringa a revocare il trasferimento ottenuto grazie alla precedenza suddetta, nel caso in cui la stessa venga revocata dopo lo stesso trasferimento». Vergogna. Intendiamoci, un comunicato la Cgil siciliana l’ha fatto: «La truffa sulle false invalidità ad Agrigento per usufruire dei benefici della legge 104/92, impone un intervento affinché un diritto non si trasformi in un immotivato privilegio ai danni magari di chi ne sarebbe legittimo titolare. Chiediamo controlli a tappeto, per verificare la regolarità delle pratiche». All’atto pratico, però, accusano gli insegnanti «sorpassati» dai furbetti, «i sindacati, soprattutto i confederati, non hanno fatto nulla per scongiurare questo fenomeno deprecabile né per denunciarlo. Anzi, spesso chi si rivolgeva ai vari sindacati per avere un consiglio in merito alle operazioni di mobilità, sulla sede da richiedere più vicina a casa, si sentiva chiedere: “Ce l’hai la 104?”».


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