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I "buoni" che piacciono a Formigoni

Il MAnifesto I "buoni" che piacciono a Formigoni Le cifre, che arrotondiamo per comodità, dicono che in Lombardia 910 mila studenti (pari al 92%) frequentano le scuole elementari, medie ...

25/10/2001
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Il MAnifesto
I "buoni" che piacciono a Formigoni

Le cifre, che arrotondiamo per comodità, dicono che in Lombardia 910 mila studenti (pari al 92%) frequentano le scuole elementari, medie e superiore pubbliche. 79 mila quelli che vanno alle private. Per l'anno scolastico 2000-2001 sono state presentate 55 mila domande per il buono scuola, 6 mila delle quali per alunni di scuole statali. Ne sono state ammesse 46.935 e, prima spia della distorsione formigoniana, ad essere falcidiate sono state le domande di chi frequenta le statali.
I 600 alunni delle scuole pubbliche che hanno ricevuto l'assegno, oltre ad essere un'infima minoranza (1,28% di chi ha beneficiato del buono), si sono spartiti una fettina microscopica della torta: 150 milioni, contro i 58 miliardi andati a 46.335 iscritti alle private.
Le domande di chi frequenta le scuole pubbliche, già poche ai blocchi di partenza, sono state respinte perché le spese sostenute non superano le 400 mila lire di franchigia o perché le spese addotte (libri di testo, trasporti) non sono rimborsabili (sono i paletti fissati dal decreto attuativo regionale, che è il trucco con cui Formigoni ha raggiunto l'obiettivo di dare soldi solo ed esclusivamente alle private).
Dei 58 miliardi spesi per il buono scuola - l'investimento più alto mai fatto dalla Regione Lombardia per l'istruzione - ha beneficiato solo il 5% dell'intera popolazione scolastica. Per il diritto allo studio (cioè per il sostegno a tutti i quasi 100 mila studenti lombardi) la Regione stanzia 14 miliardi. Meno dei 15 miliardi andati con il buono scuola a 11 mila rampolli di famiglie abbienti con un reddito pro capite tra i 30 e 60 milioni. Alla fascia di reddito centrale (da 10 a 30 milioni pro capite) sono andati 25 mila buoni per un ammontare di 31 miliardi. C'è poi un gruppo di famiglie apparentemente povere in canna che però manda i figli in scuole con rette da 7-8 milioni all'anno.
La Regione, senza effettuare alcun controllo, ha corrisposto più di 2 miliardi a quelli che con tutta evidenza sono degli evasori fiscali (1.800 famiglie hanno dichiarato un reddito da zero a 5 milioni pro capite). (m.ca.)


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