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I bilanci attivi degli atenei eccellenti del Nord: investimenti autonomi per precari e studenti

Padova inaugura asili nido e Venezia un hub tecnologico per incontrare le aziende, Bologna finanzia tredici corsi di laurea e la Bicocca di Milano progetta un nuovo edificio. Con i conti in attivo le accademie settentrionali provano a superare la parsimonia di Stato verso l’alta formazione

10/01/2020
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la Repubblica

Corrado Zunino

Nell'università italiana sottofinanziata, gli atenei del Nord - quelli storici e di dimensioni larghe - chiudono bilanci eccellenti. Che consentono loro di investire in docenti (professori emeriti dall'estero, per esempio), corsi di laurea, nuovi edifici, aule cablate. Sono bilanci difficili da riscontrare in buona parte delle facoltà del Centro Italia e del Sud, costrette di conseguenza a una maggiore dipendenza dalla mano pubblica e a politiche espansive più timide.

Le firme dei consigli di amministrazione sui budget per il 2020 sono arrivate a ridosso di Natale, come da prassi consolidate. E dicono, per esempio, che l'Università di Padova, multistruttura che ospita 60 mila studenti, con il bilancio triennale 2020-2022 ha finanziato nuove borse di studio per gli studenti per due milioni di euro (19,5 milioni è l'erogazione complessiva) e investirà 7,5 milioni in infrastrutture d'eccellenza, perlopiù laboratoriali. Mezzo milione di euro servirà a inaugurare aule intelligenti e con 250 mila euro preventivati si consentirà al personale dipendente e precario - docenti, ricercatori e dottorandi - l'iscrizione all'asilo nido per i figli in età. Forme di welfare europeo, ecco, che preludono alla nascita di un nido gestito direttamente dall'università.

Non è che tutto è oro a Padova: il Fondo di finanziamento ordinario, quello di Stato, è fermo (sopra i 300 milioni) da tre stagioni, vi sono incertezze per la conferma di alcuni finanziamenti europei e altri derivanti dalla vendita di brevetti interni, ma la programmazione - l'ateneo mantiene le spese del personale al 69 per cento, abbondantemente al di sotto del limite ministeriale di 80 - e una tradizione alta consentono di spingere comunque in avanti i dipartimenti, anche in tempi di parsimonia statale. Per portare "visiting professor" in ateneo, parliamo sempre di Padova, a bilancio c'è un milione e mezzo di euro e 7,7 milioni serviranno per attivare scambi culturali per gli studenti più motivati.

Alma Mater torna a sostituire chi va in pensione

Il Consiglio di amministrazione dell'Università di Bologna, 85 mila discenti, ha approvato un bilancio 2020 da 745 milioni di euro e previsto investimenti nei prossimi tre anni pari a 244,3 milioni (107,4 sono risorse proprie). Sono cinque i milioni aggiuntivi sull'Ffo statale, che in questa stagione sarà pari a 384,9 milioni di euro. A Bologna, va ricordato, il 55 per cento degli studenti iscritti si colloca all'interno della "no tax area": uno sforzo notevole per l'Alma Mater. I fondi di sostegno agli studenti (dottorati di ricerca e formazione specialistica medica) crescono di 2,2 milioni euro. E con un incremento delle matricole dell'8,2 per cento, a settembre 2020 saranno attivati tredici nuovi corsi di laurea (magistrale e triennale), tra cui "Advanced Spectroscopy" in Chimica in collaborazione con quattro accademie europee, "Ingegneria dei veicoli elettrici" con l'Università di Modena-Reggio e "Agricoltura sostenibile". Il rettore Francesco Ubertini spiega che, senza una presenza certa e generosa dello Stato, "nei prossimi due anni non sarà sostenibile il pieno reclutamento da parte degli atenei", ma conferma che il sistema Bologna gode di buona salute: i finanziamenti per i progetti di ricerca crescono del 47 per cento e l'ateneo può permettersi di sbloccare il turnover dei docenti: chi va in pensione verrà sostituito.

Nuovi laboratori per lo studio della Terra

Milano-Bicocca ha inaugurato il suo Anno accademico con il nuovo piano di sviluppo del campus, che prevede la costruzione di un nuovo edificio a sei piani, l'U10, e la ristrutturazione di una struttura esistente, U19. Nella torre dell'U10 troveranno posto residenze universitarie per 104 posti letto, affacciate su un'area verde. Nel ristrutturato U19 si studierà il futuro del Pianeta: dall'ex centrale a idrogeno nasceranno nuovi laboratori dedicati al monitoraggio geologico ambientale del sistema Terra e al potenziamento delle attività nel settore della produzione di energia elettrica e delle fonti rinnovabili.

Il Piano strategico per i prossimi tre anni dell'Università di Bergamo, 24 mila studenti, annuncia nuovi spazi e nuovi corsi, ma, di fronte a un +15 per cento degli iscritti totali (gli stranieri sono in crescita del 74,5 per cento), il rettore Remo Morzenti Pellegrini e il Senato accademico hanno scelto la strada del numero chiuso - "sostenibile e programmato" - per tutti i corsi di laurea triennali dell'Anno 2020-2021 e per le magistrali della stagione successiva. Un ulteriore freno al richiamo allo studio per la generazione social. 

Ca' Foscari, infine. L'università economica e linguistica di Venezia lo scorso 18 dicembre ha inaugurato nell'Aula magna del Dipartimento di Management lo Strategy Innovation Hub. La struttura-incubatore ha l'obiettivo di creare e alimentare una comunità di imprenditori e manager che possa confrontarsi e coltivare idee di innovazione strategica ascoltando il mondo accademico. Le tecnologie dell'hub sono state affidate a Sharp: Ca' Foscari nutre l'ambizione di indicare al Paese, all'interno della corrente quarta rivoluzione industriale, "un radicale riposizionamento competitivo del suo sistema produttivo".