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Gli studenti bocciano i quiz: "Solo domande trabocchetto"

Una roulette russa da 60 domande in 100 minuti in cui 64mila studenti si giocano poco più di 10mila posti.

09/04/2014
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Il Messaggero

LE REAZIONI

Il d-day degli aspiranti medici finisce all'una in punto: si schiudono le porte delle aule dove alle 11 sono iniziati i test d'ingresso. Una roulette russa da 60 domande in 100 minuti in cui 64mila studenti si giocano poco più di 10mila posti. Il post-partita è tutto all'insegna dei commenti sul temibile “quizzone”. Giudicato da tutti «troppo difficile». «I quesiti erano molto diversi rispetto alle simulazioni», dice F. T., 20 anni di Roma, al terzo tentativo in tre anni per strappare un posto al Policlinico Umberto I. «Alcune domande erano formulate male, non si capiva se fossero trabocchetti», le fa eco un'altra candidata anche lei 20 anni, anche lei al terzo tentativo per riuscire a superare i test. C'è anche chi protesta contro il metodo: «In altri paesi d'Europa non c'è sbarramento. La selezione scatta a partire dal primo anno, in base al numero degli esami sostenuti e ai voti».

I MATURANDI

A protestare più di tutti però sono i liceali. Ragazzi di 17 e 18 anni che tra pochi mesi dovranno vedersela con la maturità e che hanno dovuto preparare in contemporanea anche la prova d'accesso all'università, dato che per la prima volta i test sono stati anticipati da settembre ad aprile. Lo stesso ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, due giorni fa aveva detto di voler aprire una «riflessione» sulla scelta di anticipare i quiz. «La compresenza del test e della stagione finale della scuola con l'esame di maturità offre elementi su cui riflettere - ha detto la titolare del Miur - Ci sono molte segnalazioni da parte dei professori sulle difficoltà degli studenti». I maturandi all'uscita dai test sono un fiume in piena. «Chi si ripresentava qui per la seconda o terza volta era decisamente avvantaggiato», dice M. M., 19 anni, di un liceo scientifico di Velletri. «Per noi è stato un ostacolo dover conciliare il test con lo studio per la maturità». «Negli anni passati i maturandi avevano tutta l'estate per prepararsi - aggiunge V. C., 18 anni - Noi invece abbiamo dovuto dividerci con la scuola e a questo punto dell'anno non abbiamo neanche completato il programma».

IL VIAGGIO

In molti per tentare la ghigliottina dei test sono partiti da lontano. Roma è stata presa d'assalto da quasi 8mila candidati, tra La Sapienza e Tor Vergata. C'è chi si è fatto la notte in treno dalla Puglia, chi è arrivato il giorno prima e ha dormito in ostello. Tutti a inseguire il sogno di un camice bianco. «Vengo dalla provincia di Caserta», racconta un ragazzo, Giuseppe. «Ho tentato la sorte alla Sapienza perché pensavo di avere più chance. È il secondo anno che ci provo.Fare il medico è il mio sogno». Lo sperano anche Serena e Claudia, 17 anni, arrivate a Roma dal classico Tondi di Foggia. «La preparazione e il test sono stressanti, ma se ci prendono ne è valsa la pena».

IL FUTURO

La statistica non lascia molti margini di speranza: a superare lo scoglio dei quiz sarà un candidato ogni sei. E tutti gli altri? Che fare dopo i test in caso di bocciatura? Quasi tutti hanno la risposta pronta. Confida G. G., 18 anni, del liceo scientifico Talete di Roma: «Se non entro a settembre proverò a iscrivermi al corso di Biologia. Oppure a Fisioterapia». Perché la sfida contro i test è solo rimandata: «Se va male, ci riprovo l'anno prossimo». La lotta per strappare un camice bianco «la vince solo chi non molla», chiosa una studentessa. Lei è al quarto tentativo.

Lorenzo De Cicco


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