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Giornale di Vicenza-Elementari e medie, a rischio il tempo pieno

Elementari e medie, a rischio il tempo pieno Le riduzioni dei doppi organici scatenano la caccia delle famiglie alle scuole disponibili di Salvatore Nigro Il rischio è reale per...

30/08/2002
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Il Giornale di Vicenza

Elementari e medie, a rischio il tempo pieno
Le riduzioni dei doppi organici scatenano la caccia delle famiglie alle scuole disponibili
di Salvatore Nigro

Il rischio è reale per l'anno scolastico che sta per cominciare. La circolare ministeriale del luglio scorso è tassativa in materia di iscrizione degli alunni di prima elementare al tempo pieno e di prima media al tempo prolungato. La parola d'ordine è una: risparmiare e ridurre al minimo possibile i doppi organici e quindi tagliare sul personale docente ed ausiliario, sulle strutture didattiche ecc. Ma come si regoleranno migliaia di famiglie che, al di là dell'aspetto didattico, vedevano il tempo pieno e il tempo prolungato come una manna, in grado di permettere loro di lavorare per buona parte della giornata e di sapere i propri figlioli al sicuro e in un ambiente formativo?
Poche cifre per inquadrare il fenomeno del tempo pieno e prolungato nella scuola vicentina. Quest'anno scolastico appena trascorso (e se ne prevede la sostanziale conferma numerica) le classi prime a tempo pieno nelle elementari statali sono state frequentate da 1.124 bambini (il 15%) su un totale di 7.594 mentre il tempo prolungato nelle prime medie ha avuto ben 2.799 alunni (il 35%) su un totale di 7.833.
"Non abbiamo ancora i dati definitivi sulla potenziale contrazione che si abbatterà sulla scuola vicentina ma un giudizio di merito lo possiamo esprimere ed è del tutto negativo. Il ministro Moratti ha una visione della scuola di tipo aziendalistico, dove conta anzitutto la riduzione della spesa. Nei convegni, come l'ultimo di Rimini, parla di incrementare gli investimenti, di potenziare una scuola di qualità, però nei fatti opera in senso opposto perché il tempo pieno e prolungato nella scuola dell'obbligo sono sinonimo di maggiore formazione all'interno della struttura scolastica. L'idea di ridurre i doppi organici e quindi le attività formative pomeridiane riduce sensibilmente anche il numero dei docenti ed accresce quello degli alunni nel tempo normale, portando le singole classi a sfiorare le trenta unità. Il tutto a scapito della qualità dell'insegnamento. Che dire poi delle famiglie che dovranno mettere in conto anche questo imprevisto? A chi lasceranno i bambini se ambedue i genitori sono costretti a lavorare per l'intera giornata? Invece di potenziare un tipo di servizio già ampiamente collaudato - conclude il sindacalista - il Ministro lo riduce drasticamente e senza interpellare quanti nella scuola operano da molti anni".
"Da noi siamo riusciti a confermare l'organico dello scorso anno scolastico - dice Maria Grazia Guarenti , dirigente dell'istituto comprensivo 11 di Vicenza - ma abbiamo dovuto respingere molte richieste, di tempo pieno e prolungato, provenienti da fuori quartiere o delle zone limitrofe. La decisione di ridurre i doppi organici nella scuola dell'obbligo è senz'altro negativa perché contrae sensibilmente un servizio formativo che finora era stato assicurato alle famiglie; anzi dovrebbe essere potenziato in modo da accogliere tutte le richieste che vengono avanzate dal territorio. Dispiace dover respingere le nuove richieste d'iscrizione - conclude la Guarenti - ma a stento riusciamo a dare risposte alle famiglie del quartiere".
"A Vicenza siamo in un'isola felice - afferma Urbano Bonato , dirigente del comprensivo 8 di Vicenza, via Carta - in quanto non dovremmo avere tagli all'organico attuale. La circolare ministeriale va applicata con una certa flessibilità e non letteralmente, in modo da essere in linea con quanto programmato nel passato a proposito di tempo pieno e prolungato. È del 1989, comunque, una disposizione ministeriale che non concede aumenti nel numero di questo genere di classi ed ora viene ribadita e forse accentuata la restrizione, anche in rapporto ad una tendenza all'austerità che coinvolge pure il mondo della scuola".


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