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Giannini contestata a Bologna, Renzi: "Un educatore non si comporta così"

Docenti, genitori e studenti hanno impedito il dibattito dov'era ospite il ministro dell'Istruzione

25/04/2015
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la Repubblica

Ilaria Venturi

BOLOGNA - Erano una cinquantina o forse più, ma molto rumorosi e dai toni accesi. Tanto da spingere il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ad abbandonare il dibattito. Anche alla Festa dell'Unità di Bologna è andata in scena la contestazione contro il disegno di legge "La buona scuola" del governo Renzi, alla presenza del ministro titolare: al grido di "Vergogna, vergogna" i manifestanti - docenti, studenti e genitori - hanno interrotto il dibattito appena cominciato. "Vogliamo una scuola che ha tutti gli insegnanti e le risorse che servono", le parole del ministro per spiegare le ragioni della riforma. Accanto, la responsabile Scuola del Pd Francesca Puglisi. In platea un centinaio di persone. Ad un certo punto si sono alzati gli universitari del collettivo Link, con i cartelli. E poi insegnanti che hanno cominciato a urlare: "State smantellando la scuola pubblica". Tutti in piedi, fischi, urla.

L'ira di Renzi. "Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire ad altri di parlare è l'opposto di ciò che deve fare un educatore" ha scritto in serata il premier Renzi su twitter.

Bologna, il ministro Giannini sotto assedio lascia la Festa del Pd


Inutilmente Francesca Puglisi ha cercato di chiamare al microfono qualcuno dei contestatari, tra cui molti precari che non saranno assunti. "Venite qui, dialoghiamo". Niente da fare. La contestazione è andata avanti. Alcuni sono stati allontanati con la forza dalla sicurezza. "Noi con il mondo della scuola ci siamo confrontati, questo non è il mondo della scuola", ha commentato a caldo Giannini. Poi, il ministro ha capitolato. Amareggiata, salendo in auto per rientrare a Roma (è stata annullata anche la sua presenza alla festa dell'Unità di Casalecchio, in provincia di Bologna) ha aggiunto: "Ho ascoltato, ho una certa cultura del rispetto". Puglisi ha poi commentato: "Un'aggressione in piena regola". 


"Abbiamo contestato l'intervento della Giannini - spiega Irene Ricciuti, portavoce degli studenti di Link Bologna - perché riteniamo gravissimi i provvedimenti che il governo si appresta a varare su scuola e università. Nel Documento Economia e Finanza c'è scritto chiaro e tondo che la spesa per l'istruzione diminuirà ancora, che saranno tagliati 498 milioni per l'edilizia scolastica, che i finanziamenti alla scuola privata restano". "Anche sull'Università - dichiara Alessio Giorgianni, dell'esecutivo di Link - il governo continua sulla strada sbagliata della Gelmini: sottofinanziamento, competizione tra le università per spartirsi le briciole, rischio di collasso finanziario per gli atenei del Sud. E' francamente inaccettabile".

Scuola, la Giannini contestata abbandona il dibattito


E' stata la giornata delle contestazioni e dei flash mob degli insegnanti contro la Buona scuola in tutta Italia. Anche a Bologna, Cobas, Cgil e movimento della scuola, con i genitori, avevano

promosso un presido con pentole e coperchi a poca distanza dallla Festa dell'Unità dove era atteso il ministro. Docenti che le forze dell'ordine non hanno fatto poi entrare nel parco della Montagnola, sede della Festa. Il clima sulla scuola è teso, c'è lo sciopero indetto dai sindacati il 5 maggio. "Difficilmente comprensibile. Chi vuole contestare lo faccia, noi andiamo avanti con determinazione", aveva affermato prima del dibattito il ministro


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