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Giani “Più agenti, bus e tamponi La nostra ricetta per riaprire lunedì”

L’intervista al governatore della Toscana

09/01/2021
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la Repubblica

Alessandro Di Maria

FIRENZE — Presidente Giani, lei è tra i governatori che avrebbero voluto riaprire le superiori già giovedì.

Come mai?

«Perché abbiamo dati che sul piano del contagio ci consentono di vedere la situazione con ottimismo. Ritengo che non si possa lasciare indietro la scuola. Nella didattica è essenziale la presenza: nessuna videoconferenza, anche per gli adulti, garantisce concentrazione e motivazione come la presenza in aula».

La Toscana è rimasta una delle poche Regioni in prima linea su questo fronte.

«Abbiamo l’Rt a 0,9, siamo l’unica Regione a “rischio basso”: ne ho ricevuto comunicazione ufficiale dal ministro Speranza, che mi ha fatto i complimenti per come stiamo gestendo l’emergenza».

Come riaprirete le superiori?

«Prima di tutto abbiamo impegnato 4 milioni per potenziare i trasporti pubblici. Poi abbiamo previsto di aumentare la presenza delle forze dell’ordine davanti alle scuole e di impiegare personale di compagnie di security per la corretta attesa distanziata alle fermate. Infine abbiamo il progetto “scuolaSicura”, perché i casi sospetti registrati durante le attività scolastiche siano subito sottoposti a tamponi».

Il piano che avete studiato prevede l’utilizzo di steward e volontari della protezione civile.

Come saranno impiegati?

«A tre livelli: in primo luogo per consentire l’attesa a distanza all’ingresso delle scuole. Poi per garantire il distanziamento alle fermate. Infine per controllare che l’occupazione dei mezzi pubblici non superi mai il 50%».

Ci sarà anche un potenziamento delle forze dell’ordine?

«Sì, e di questo devo ringraziare i prefetti che hanno guidato i dieci tavoli provinciali con grande impegno».

Quindi verrà fatta grande attenzione alle fermate dei mezzi, soprattutto a Firenze…

«Nell’area fiorentina e nei capoluoghi di provincia».

I bus sono stati potenziati?

«Ne abbiamo 329 in più. Ma in un caso di emergenza come questo, facciamo appello agli studenti perché usino anche mezzi privati».

L’altra misura presa è lo scaglionamento degli orari di ingresso.

«Qui dipenderà molto dalle singole scuole, la forza con cui i presidi e le autorità scolastiche riusciranno ad articolare ingressi e uscite nell’arco della giornata».

La Toscana è la Regione a rischio più basso in questo momento: questo vi rende tranquilli per il futuro?

«Assolutamente no, perché ho potuto constatare come la crescita esponenziale sia sempre dietro l’angolo. Quindi faccio appello a tutti, giovani e non, perché tengano un comportamento virtuoso».

C’è chi sostiene che a breve ci potrebbe essere una nuova chiusura: meglio comunque riaprire per qualche giorno?

«Tra avere il coraggio di aprire le scuole, assumendosi il rischio di un’eventuale chiusura successiva, e l’atteggiamento più attendista di restare sempre chiusi, preferisco la prima soluzione, perché — anche se per un breve periodo — i giovani ritrovino gli stimoli che solo la scuola in presenza può dare».

Gli insegnanti chiedono di essere vaccinati a breve, lei cosa ne pensa?

«Hanno ragione e chiederò l’autorizzazione a Roma perché, dopo le categorie più a rischio, siano loro i primi a essere vaccinati».

Dove sarà lunedì?

«Andrò all’istituto Cino da Pistoia, perché è l’ultima realtà scolastica alla quale abbiamo destinato 4,5 milioni per la ristrutturazione».