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GdM-Reazione degli studenti alle modifiche introdotte nell'ordimento scolastico italiano

Reazione degli studenti alle modifiche introdotte nell'ordimento scolastico italiano La riforma scolastica del Ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti La riforma promossa dal ministro...

04/06/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Reazione degli studenti alle modifiche introdotte nell'ordimento scolastico italiano
La riforma scolastica del Ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti

La riforma promossa dal ministro Moratti è al centro delle polemiche, i dissensi hanno origine nel mondo giovanile, che la giudica idonea e iniqua.
La proposta degli ordinamenti scolastici, nella quale il nuovo governo si riconosce pienamente, mira al rinnovamento dei metodi educativi, garantendo maggiore libertà di scelta della famiglia, formazione spirituale e morale, sviluppo della coscienza storica e di appartenenza locale, nazionale ed europea degli studenti.
A partire dal ciclo scolastico 2002\2003, la riforma verrà gradualmente attuata. I cambiamenti, per i nuovi allievi e gli studenti già integrati nei corsi scolastici, si prevedono numerosi. Anzitutto saranno istituiti nuovi ordinamenti liceali, affiancati agli assi culturali tradizionali. Nasceranno il liceo economico, tecnologico, musicale, linguistico, delle scienze umane. La loro durata sarà sempre di cinque anni, con attività di orientamento e di raccordo con l'univesità e la formazione tecnica superiore, previste per l'ultimo anno.
La riforma consente l'ingresso all'università anche agli studenti possedenti il diploma professionale, ottenuto frequentando corsi di durata quadriennale, con un ulteriore anno di studio e l'esame di stato. Essa, inoltre, prevede la misurazione della qualità complessiva dell'offerta formativa, ogni due anni, da parte dell'istituto nazionale di valutazione. Questa operazione è già vigente in molte nazioni europee.
La reazione degli studenti, a tali marginali modifiche, è molto fervente. Gran parte degli allievi dei vari indirizzi scolastici di Melfi, definiscono la riforma erronea e guardano con occhio critico alle nuove proposte. Ritengono inconcepibile l'annullamento dello studio della lingua latina, la quale risulta indispensabile per una più completa formazione delle capacità linguistiche. In particolare, alcuni allievi del liceo scientifico, si chiedono come la Moratti intenda istituire un valido ordinamento didattico favorendo, l'utilizzo di strumenti multimediali e penalizzando, invece, le lingue classiche. Essi, inoltre, non comprendono come il ministro possa affermare che la sua riforma sia volta principalmente ad uniformare il sistema educativo italiano a quello dei principali paesi europei. E si domandano, come ella possa sottolineare l'indispensabilità della coscienza storica e di appartenenza, abolendo la lingua latina.
Molti accusano la Moratti di voler, mediante la sua riforma, soltanto favorire una maggiore affinità con i principali paesi europei. Pertanto tutti i giovani d'Italia, affiancati da alcuni dei loro docenti, si prodigano in effervescenti manifestazioni, chiedendo il generale rifiuto della tanto discussa riforma Moratti. Ciò nonostante l'accesa polemica rimane aperta, e la situazione non incorre in una definitiva risoluzione, la quale soddisfi entrambi i vertici contraddittori.