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GdM-Aprea:Sarà una riforma per tutti

istruzione Il sottosegretario stamattina parteciperà a un convegno alla Fiera del Levante "Sarà una riforma per tutti" L'on. Aprea a Bari: scuole professionali tutelate Parla lentamente, sca...

05/05/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

istruzione
Il sottosegretario stamattina parteciperà a un convegno alla Fiera del Levante
"Sarà una riforma per tutti"
L'on. Aprea a Bari: scuole professionali tutelate

Parla lentamente, scandisce le parole, ha il dono, non comune, di non condividere, senza mai perdere la calma. L'on. Valentina Aprea, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, questa mattina a Bari per partecipare alla Fiera del Levante, illustra i punti chiave e "critici" dell'ordinamento scolastico elaborato dalla riforma Moratti.
Prima di addentrarsi nelle innovazioni contenute nel progetto, al vaglio del parlamento, fa una premessa: "Proprio ieri è iniziata la campagna di diffusione dei contenuti della riforma. Poiché il disegno di legge è in discussione in parlamento con una proposta definita dal Consiglio dei ministri, abbiamo avviato una campagna di informazione sui principi fondamentali che guidano il cambiamento che proponiamo. Siamo pronti a distribuire nelle scuole un opuscolo, una piccola guida per i docenti e per le famiglie contenente i principi che sono alla base della riforma. L'obiettivo è diffondere una nuova cultura della valutazione, della qualità del lavoro e della formazione professionale, secondo la nuova ottica costituzionale, che pone sullo stesso piano la potestà legislativa dello Stato e delle Regioni".
Un cambiamento che non si realizzerà ovunque negli stessi tempi.
"Certo, al nastro di partenza, alcune regioni, che per il tessuto produttivo e le connotazioni tecniche territoriali, hanno un sistema di formazione professionale più avanzato, si troveranno in vantaggio rispetto ad altre, ma quello che andiamo a costruire sarà nuovo per la Lombardia e il Veneto come per tutti gli altri. Si interverrà in modo assolutamente innovativo".
Il passaggio degli istituti professionali statali alle Regioni è motivo di grande allarme tra i docenti che paventano un ritorno alle scuole "di arti e mestieri", istituite solo per sfornare manodopera e tecnici meno qualificati.
"Non è così. In realtà è tutta l'organizzazione dell'istruzione che viene messa in discussione e richiede una redistribuzione delle competenze. La legge delega Moratti definisce le norme generali sull'istruzione e sulla formazione professionale e determina i livelli essenziali di prestazioni su tutto, anche sulla formazione professionale. Lo Stato deve definire gli standard e controllare che vengano raggiunti, ma soprattutto deve definire le qualifiche nazionali e la spendibilità europea".
Come si potrà garantire che gli studenti dei professionali non tornino ad essere figli di un dio minore?
"La garanzia sarà costituita dalla definizione degli standard e dalla verifica da parte dello Stato di questi standard. In questi anni gli istituti professionali statali si sono "liceizzati", hanno perso la loro originalità. Inseriti in un sistema educativo e formativo nazionale dovranno recuperare la componente culturale, sarà un'istruzione diversa da quella del canale liceale, ma con una base culturale solida e continua".
Il ritorno del voto in condotta è il tormentone degli studenti...
"La valutazione del comportamento non è indipendente rispetto al rendimento. Nella legislazione precedente, prima che venisse abolito, il sette in condotta era motivo di bocciatura, a prescindere dal profitto. Invece, con la riforma, il voto del comportamento farà media con il rendimento".
La riforma prevede una valutazione del sistema che punta ad uniformare l'istruzione in tutti gli istituti del territorio, in modo che operino su programmi comuni e non come le monadi di liebniziana memoria.
"Il Servizio nazionale di valutazione serve a determinare la pagella della nazione, nel senso di individuare in modo attendibile il livello culturale degli studenti raggiunto nei diversi ordini di scuola. È una sorta di contrappeso a tutte le autonomie e alle libertà".

Valeria Arcangeli