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Gazzetta del Mezzogiorno-La finanziaria finisce in classe

"Favorite le scuole private. Si tende ad una svalutazione dei titoli di studio" La finanziaria finisce in classe dai presidi l'Sos agli studenti La Finanziaria non è solo argomento al...

24/11/2001
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La Gazzetta del Mezzogiorno

"Favorite le scuole private. Si tende ad una svalutazione dei titoli di studio"
La finanziaria finisce in classe
dai presidi l'Sos agli studenti

La Finanziaria non è solo argomento all'attenzione del Governo centrale. Il futuro della scuola - sia economico che didattico - preoccupa e non poco studenti e insegnanti. Tanto che un gruppo di docenti del liceo "Flacco" ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere - utilizzando le pagine della Gazzetta (cronaca di ieri, pagina uno) - una lettera agli studenti e ai genitori.
Dibattito aperto, dunque, sulla nuova maturità "che favorisce ulteriormente le scuole private, in particolare quelle specializzate in diplomi facili"; "sull'aumento del numero degli alunni per classe". Di qui l'appello agli studenti e ai colleghi a fare proposte per riaffermare "il diritto ad una scuola di qualità, la centralità dei diritti degli studenti, il rafforzamento e lo sviluppo della democrazia scolastica".
Opinioni condivise dal capo d'istituto del "Flacco", Amelia Conte: "Nelle pieghe della Finanziaria, la scuola riveste un ruolo marginale. Il dato emerge con evidenza dalla voce "finanziamento alle private". Quello del ministro dell'Istruzione appare un discorso che va nella linea della restaurazione, piuttosto che della modernità". Il riferimento è all'esame di Stato, "che tende a svalutare i titoli di studio".
La commissione valutatrice composta da professori interni e da un solo esterno - nella veste di controllore super partes per tutte le classi del plesso - piace invece al preside dell'istituto professionale di stato per l'industria e l'artigianato "Santarella", Gennaro Mesto: "Per noi non si tratta di una grossa novità, dal momento che l'esame di qualifica dei professionali si basa sulle tesine". Pur ammettendo che le nuove cattedre sono a rischio, Mesto condivide l'idea "di aumentare il carico di ore per i docenti di ruolo, e quindi anche gli stipendi". Bocciata ancora una volta la via preferenziale per le non-statali.
Possibilista, di contro, la dirigente scolastica del liceo classico "Socrate", Rachele Tateo: "Sì alla commissione d'esame formata da docenti interni, no ad un solo presidente esterno, magari docente universitario, costretto a saltare da una classe all'altra per coprire l'intero istituto". E se i prof scrivono agli studenti "è solo perchè il dialogo è sempre costruttivo, indipendentemente dal mittente della richiesta".
Rivendica un ruolo da protagonisti degli operatori del settore, il vicepreside dello scientifico "Fermi", Lorenzo Mancino: "I docenti hanno scioperato per difendere la scuola pubblica e per combattere la crescente visione aziendalistica dell'istruzione, a discapito della didattica". Assurda, inoltre, l'ipotesi di un aumento delle ore di lezione per gli insegnanti, "che rischiano di assomigliare agli speacker, non a quanti invitano alla riflessione e che hanno il compito di formare la coscienza critica degli alunni", attacca il docente di lettere.
Che confida nel potere di dialogo delle organizzazioni sindacali: "Le trattative sono serrate e non ancora concluse. Se la legge finanziaria dovesse passare in base all'attuale formulazione, per la scuola pubblica sarebbe una grave sconfitta. Tutti ne sono al corrente: chi eroga il servizio e gli utenti". Quasi a voler dire: gli interessi degli uni coincidono con gli interessi degli altri. Allora, che se parli pure.


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