FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3907757
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Francia, rivolta nelle scuole d’eccellenza

Francia, rivolta nelle scuole d’eccellenza

Tagli agli stipendi degli insegnanti, che guadagnano più dei colleghi. L’Eliseo: “Basta privilegi”

11/12/2013
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

di Anais Ginori

PARIGI - Sono il simbolo dell’eccellenza delle scuole francesi, nella quale si forma la famosa élite della République. Ma sono anche la fotografia, per alcuni insopportabile, di privilegi che escludono tanti ragazzi. È rivolta tra i professori delle “classes préparatoires”, le scuole che dalla fine del liceo preparano ai concorsi per le Grandes Ecoles, come la celebre Ena che ha formato tanti ministri e presidenti. Per la seconda volta in pochi giorni, la maggioranza degli insegnanti di questi gloriosi istituti — risalenti alla selezione delle accademie militari nel Settecento — hanno fatto sciopero, sfilando insieme agli alunni nel quartiere latino contro il ministro del-l’Istruzione, Vincent Peillon.
Una riforma allo studio propone infatti di tagliare i salari di questi insegnanti, maggiorati rispetto a quelli di altri colleghi, aumentando invece gli stipendi dei professori che lavorano, tra mille difficoltà e poche gratificazioni, nei licei di banlieue.
Il governo socialista, che pure ha nei suoi ranghi illustri diplomati di Grandes Ecoles, primo tra tutti il presidente François Hollande, vuole “normalizzare” il trattamento economico d’eccezione del corpo accademico nelle classe préparatoires: salari in alcuni casi fino a due volte superiori, per un numero di ore ridotto. E’ una questione di “giustizia”, dice il ministro Peillon, che vuole rompere una lunga tradizione. I professori che hanno scioperato lavorano in pochi, esclusivi istituti pubblici a numero chiuso. Una casta, secondo molti colleghi che criticano il mantenimento di un trattamento di favore in tempi di austerity. La Corte dei Conti ha calcolato che i professori di queste scuole guadagnano in media il 28% in più degli altri. La riforma del governo prevede un taglio fino a un massimo dell’8%. I diretti interessati denunciano una decurtazione economica più forte ma soprattutto accusano Peillon di voler distruggere uno dei fiori all’occhiello dell’insegnamento pubblico francese.
Gli alunni devono superare una selezione durissima per poter entrare, dopo il Baccalauréat, in una delle duecento “Prépa”, così chiamate in gergo accademico, disseminate nel paese, che hanno sede in alcuni licei mitici come i parigini Henri IV e Louis-le-Grand. Meno di quarantamila alunni sono alla fine ammessi ogni anno nella cerchia ristretta, con un identikit sociale ben definito: più di metà dei ragazzi viene da classi sociali medio-alte e solo il 15% da famiglie operaie. A nulla è servito ricordare che le “classes préparatoires”, che spaziano dallo scientifico alla letteratura fino all’economico, sono un vivaio dei migliori cervelli di Francia. Una fucina, con l’inserimento nelle università più reputate, che ha lanciato tante generazioni di politici, intellettuali, funzionari di Stato, manager di grandi imprese. La gauche al potere vuole dare un segnale di giustizia sociale dentro a un sistema troppo elitista. E l’ultimo rapporto Pisa ha dato in parte ragione al governo. Le scuole francesi, ha detto l’Ocse, rafforzano le disuguaglianze sociali. L’égalité è sempre più un miraggio.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL