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Flc Cgil sull'autovalutazione: propaganda

Domenico Pantaleo, Segretario della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, ironizza sulle dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Istruzione Giannini e dal sottosegretario Faraone in merito alla pubblicazione sul portale dei rapporti di autovalutazione delle scuole

05/11/2015
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Tuttoscuola

Domenico Pantaleo, Segretario della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, ironizza sulle dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Istruzione Giannini e dal sottosegretario Faraone in merito alla pubblicazione sul portale dei rapporti di autovalutazione delle scuole e che parlano di “risultato storico”, della valutazione come una risorsa straordinaria “per dare benzina alle scuole” e del fatto che “Grazie al Rav, all'Anagrafe dell'edilizia scolastica, al portale Scuola in chiaro, siamo in grado di avere un quadro definito e globale del nostro sistema d'istruzione".

"Ci permettiamo di dubitare di queste fantasiose affermazioni che non tengono conto della realtà", commenta Pantaleo. "Ricordiamo che tutto il procedimento di elaborazione del RAV, al di là delle belle parole, ha avuto fin subito una impostazione burocratica: non si è trattato di stimolare l’attivazione e la prosecuzione di un processo partecipativo, ma di imporre la compilazione di un format spesso vissuto come l’ennesimo adempimento burocratico da sbrigare".

Secondo il sindacalista "il Ministro dimentica di ricordare, ad esempio, le criticità del questionario scuola: dati immessi automaticamente dal sistema informativo, risposte  delle scuole senza avere la possibilità di motivare le ragioni, nessuna trasparenza sulle modalità di elaborazione e coordinamento sia dei dati  esterni (prove standardizzate, Scuola in chiaro, Istat, Ministero del lavoro, Ministero dell’Interno) che di quelli del questionario. Oppure ricordiamo che il sistema informativo era 'automaticamente' programmato per fare un controllo di coerenza tra esiti e priorità.
Ma al Ministro e al Sottosegretario interessano, evidentemente, solo numeri, i grafici, le classifiche, le competizioni fra scuole".

Ma "avere a disposizione un semplice numero e una classifica da proporre all’opinione pubblica e ai decisori politici, privi di strumenti per comprendere l’attendibilità dei dati e la loro predicibilità, è un’operazione mediaticamente efficace, ma che di fatto non fornisce nessun contributo al miglioramento del sistema educativo. Questo processo di burocratizzazione è perfettamente coerente con quanto previsto dalla legge 107. Ieri abbiamo avuto conferma che la costruzione di vero Sistema Nazionale di Valutazione è un obiettivo ancora lontanissimo da raggiungere per il nostro Paese", conclude polemicamente il segretario della Flc Cgil.


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