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Firenze, polizia sgombera il liceo. Denunciati cinquanta studenti

L’istituto era stato occupato dagli studenti venerdì. Lunedì, poco dopo le 14 gli agenti Digos in borghese sono entrati riprendendo i volti dei ragazzi. L’ira degli allievi: «Non si risolve con le forze dell’ordine un problema scolastico, prenderemo iniziative forti»

24/11/2015
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Corriere della sera

Giulio Gori

FIRENZE - Sgomberato il liceo artistico Leon Battista Alberti a Firenze, poco dopo le 14 di lunedì, al termine di un’occupazione iniziata venerdì 20 novembre quando era stato impedito l’accesso al personale e ai ragazzi per il normale svolgimento delle lezioni. Nella scuola di via San Gallo sono arrivati i reparti della Celere, ma ad entrare nell’istituto sono stati solo gli agenti in borghese della Digos che — con alcune telecamere — hanno ripreso i volti degli occupanti.

Il questore: «Fatto quello che si doveva fare»

«Abbiamo fatto quello che si doveva fare». Così il questore di Firenze Raffaele Micillo ha commentato lo sgombero. «Al momento non ci sono altre situazioni simili, se si presenteranno - ha proseguito - valuteremo l’intervento». «Dopo l’esperienza dell’occupazione all’altro liceo di Porta Romana -ha proseguito Micillo - abbiamo deciso di non frapporre indugi per riportare la situazione alla normalità». Nei giorni scorsi la dirigente del liceo sgomberato, pur non avendo chiesto formalmente lo sgombero, aveva presentato denuncia alla questura segnalando l’occupazione in atto. «L’occupazione è un reato, che ci dà una certa discrezionalità - ha spiegato sempre Micillo -, a seconda delle circostanze, del momento, delle condizioni di ordine pubblico, si decide come e quando intervenire».

La polemica

Gli studenti, a quel punto, sono usciti senza nessuna resistenza dall’istituto. Si tratta di una cinquantina di ragazzi che, dopo l’identificazione, sono stati denunciati. Subito dopo hanno polemizzato contro gli agenti e contro la presidenza della scuola: «La polizia ha approfittato dell’ingresso di una ragazza nell’istituto, per infilarsi nel portone aprendolo con spintoni. A un ragazzo che cercava di coprirsi il volto dalle riprese — sostengono gli studenti occupanti — è stato tolto lo zaino e gettato a terra. Ma questa è una sconfitta della preside — aggiungono — che ha voluto risolvere con le forze dell’ordine un problema scolastico: pensare che noi volevamo ridipingere le pareti dell’Alberti». Gli studenti, riuniti in strada in via San Gallo, hanno contestato un’insegnante di passaggio: «Non è democrazia chiamare la polizia nelle scuole» hanno gridato verso di lei, poi hanno detto: «Prenderemo iniziative forti alla luce di quello che è successo».

La preside

La preside, Anna De Santis, arrivata poco dopo lo sgombero e l’identificazione dei ragazzi, ha detto: «Non ci sono stati problemi, all’interno dell’istituto non ho riscontrato danni. Mi dispiace perché questa mattina — ha concluso —avremmo forse potuto risolvere la questione in altro modo. Invece i ragazzi hanno negato l’assemblea e si sono chiusi dentro dicendo “non molleremo”».


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