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FIOM, Confapi e Università Roma Tor Vergata firmano un accordo storico per il welfare

Obiettivo Laurea garantirà 160 borse di studio ai figli degli operai.

24/02/2016
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Jobsnews

di Elisa Spadaro

Centosessanta borse di studio: due milioni in 3 anni per lavoratori metalmeccanici e loro figli. È questa la rivoluzione al centro del protocollo d’intesa firmato il 23 febbraio da Confapi, Fiom e l’università Tor Vergata di Roma (nella foto), che dà il via a un progetto di welfare attivo per favorire il diritto alla laurea dei lavoratori delle aziende metalmeccaniche e dei loro figli.

Si chiama “Obiettivo laurea”, hanno spiegato durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, l’iniziativa sperimentale che nasce principalmente per contrastare il calo delle immatricolazioni, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, e ridare speranza di un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie nella convinzione che l’investimento nella formazione e nel capitale umano sia uno dei migliori antidoti alla crisi economica. A illustrare l’iniziativa, che dopo Tor Vergata sarà replicata in altre sette università, è il presidente della Confapi, Maurizio Casasco: “Diamo un’opportunità concreta attraverso un welfare attivo vero, non solo a parole – spiega – ma con un progetto di sostegno al reddito per dare una chance ai lavoratori e ai loro figli che non hanno opportunità economiche per affrontare l’università e potersi laureare”. 160 borse di studio triennali, cofinanziate utilizzando le risorse dell’Ebm, il fondo bilaterale Confapi e Fiom, per la frequenza ai corsi di laurea, anche online, a partire dal prossimo anno accademico. La copertura delle spese sarà totale, come spiega il rettore dell’università Tor Vergata, Giuseppe Novelli: “Mantenere un figlio all’università costa 11.400 euro ogni anno tra tasse, libri, vitto e alloggio, un peso enorme per le famiglie in un momento di crisi. Noi facciamo un ciclo triennale di laurea. Il candidato viene scelto, si iscrive ed esce con un pezzo di carta, cioè con un titolo”. Per il triennio sono stati stanziati poco più di 2 milioni di euro, per metà finanziati dall’università Tor Vergata e per la parte restante dall’ente bilaterale. Per il primo anno, le borse di studio saranno concesse sulla base di reddito e valutazione del percorso di studi precedenti, attraverso una selezione operata da un comitato tecnico-scientifico. Per gli anni successivi saranno confermate in base al merito.

“Stiamo facendo una cosa nuova, mai esistita, che dimostra come attraverso la contrattazione nazionale si possono fare cose utili per i lavoratori e anche per le imprese”, ha commentato così Maurizio Landini, segretario generale FIOM CGIL. “È un’esperienza molto importante – ha continuato Landini – che dimostra come nei contratti nazionali e anche attraverso la bilateralità si possano fare delle cose che riguardano direttamente l’estensione dei diritti delle persone che lavorano”.

Una giornata storica, un’esperienza importante, una base fondamentale da cui partire per garantire un futuro migliore alle imprese e ai lavoratori di oggi.


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