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Emarginati 2 mln di studenti

Raggiunti poco o niente dalla didattica a distanza. Indagine Sird su 16 mila docenti e le lezioni online durante il lockdown causa Covid

04/08/2020
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ItaliaOggi

Ottaviano Nenti

Due milioni di studenti, degli 8 milioni complessivi italiani, sono stati raggiunti poco o per niente dall'insegnamento a distanza durante i mesi di lockdown per Covid19. Gli studenti mai raggiunti sono l'8%, quelli raggiunti parzialmente il 18%: nell'insieme quasi uno studente su 4. E fra i bambini della primaria la percentuale sale al 37%.

È quanto emerge dall'indagine della Sird, Società Italiana di Ricerca Didattica, su oltre 16 mils docenti italiani di ogni ordine e grado, dalla materna alla maturità, in collaborazione con le principali associazioni di insegnanti: Aimc, Cidi, Fnism, Mce, Saltamuri, Uciim.

La ricerca è stata condotta con questionari online di 122 domande, cui hanno risposto 16.084 insegnanti di 1.834 Comuni (il 23% di tutti quelli italiani), in rappresentanza del 70% della popolazione studentesca. I docenti provengono da tutte le 20 regioni italiane, in testa l'Emilia Romagna con 3.424 partecipanti pari al 6,1% del personale della regione; a seguire Lombardia, epicentro della pandemia (3.053 prof.), Lazio (1.918), e Toscana (1.160).

L'indagine evidenzia anche gli aspetti che han funzionato durante il lockdown, a partire dai rapporti con i colleghi dei consigli di classe e con i dirigenti scolastici. E, a sorpresa, la maggiore familiarità alla didattica a distanza nelle regioni del Sud e delle Isole, sia prima sia durante il Covid. Nelle prime (Sicilia e Sardegna) il 24% delle scuole aveva già realizzato forme di e-learning prima della pandemia, contro soltanto il 15% del Nordovest e il 16% del Nordest.

I docenti hanno incontrato difficoltà a discostarsi dalle tradizionali metodologie d'insegnamento, evidenziando quanto siano necessarie strategie ad hoc per la formazione «in remoto». Al grande sforzo organizzativo non si riscontra infatti una commisurata soddisfazione per la qualità degli esiti, specie nella trasmissione dei contenuti, nell'efficacia delle valutazioni e nell'inclusione degli allievi con difficoltà.

I processi di valutazione si sono orientati principalmente verso interrogazioni orali e prove scritte tradizionali, a scapito della valutazione continua. Difficoltà anche nei rapporti tra scuole e famiglie nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, mentre in quella primaria e d'infanzia la collaborazione con i genitori è stata migliore

La valutazione di un così alto numero di studenti 'emarginati' è una proiezione tramite il campione dei 16mila intervistati, che nel complesso costituisce il 2% del corpo docente italiano. L'esito sembra tuttavia verosimile, e forse persino migliore della realtà complessiva, in quanto gli interpellati sono docenti già in contatto con la società pedagogica o membri di associazioni insegnanti, e quindi potenzialmente più attivi e impegnati.

A settembre verrà ultimata la seconda tranche dell'indagine, relativa alle domande aperte, e presentato un focus sulle difficoltà degli studenti e sulle proposte dei docenti per migliorare la Dad. In seguito verrà avviato un confronto tra ricercatori e insegnanti che, nelle intenzioni della Sird, società scientifica che associa docenti e ricercatori di 40 università, dovrebbe portare a una maggiore collaborazione tra Scuola e Università nella definizione di modelli e strategie operative.

Gli esiti della ricerca sono visibili in dettaglio sul sito di Campus Orienta Digital, www.salonedellostudente.it, il portale per l'orientamento allo studio e al lavoro post-diploma, motore di ricerca con tutti i corsi di laurea e tutte le università italiane, che a giugno e luglio ha realizzato oltre 120 webinar di informazione e orientamento a tutti i settori formativi e alle professioni, tutte visibili in streaming sul sito.