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Educazione motoria nella primaria finanziata con i fondi per la formazione dei docenti

Nonostante il consenso che tutte le forze politiche stanno esprimendo sulla proposta, il percorso del disegno di legge non sembra in discesa

15/01/2019
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La Tecnica della Scuola

Approvato alla Camera il 18 dicembre scorso in modo quasi plebiscitario, il disegno di legge per l’introduzione di 2 ore di educazione motoria nella scuola primaria è già stato depositato al Senato dove potrebbe essere esaminato dalla Commissione già a partire dalle prossime settimane.

12mila docenti specializzati

Il provvedimento prevede appunto l’assunzione di circa 12mila docenti specializzati da inserire nell’organico della suola primaria.
Per la verità l’applicazione della norma è subordinata alla approvazione di un decreto legislativo che il Governo dovrà adottare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di cui si sta parlando ora.
Il percorso non sarà affatto semplice perchè è prevista anche una procedura concorsuale per il reclutamento dei docenti esperti che dovranno possedere una laurea specifica.

Si parte (forse) nel 2021/22. Il problema delle risorse

Un rapido calcolo fa concludere che la novità potrebbe entrare in vigore, nella migliore delle ipotesi, a partire dal 2021/2022: se la legge sarà approvata nei prossimi mesi, il Governo avrà tempo fino alla primavera del 2020 per adottare il decreto legislativo.
A quel punto dovrà prendere avvio la procedura di reclutamento: se il concorso si avviasse nell’autunno del 2020 i vincitori potrebbero assumere servizio a partire dal 1° settembre 2021. Sempre che non intervengano ostacoli politici o amministrativi.
Come è già stato evidenziato nel corso del dibattito che si è svolto alla Camera le risorse fin qui stanziate bastano solamente per avviare una prima sperimentazione: per adesso, infatti, ci sono pochi milioni che possono servire appena per 200 assunzioni al massimo, anche se si parla di un importante “tesoretto” di 400 milioni che il ministero dell’Istruzione avrebbe individuato nelle “pieghe del bilancio”.
Per ora, però, a partire dal 2020, ci sono una decina di milioni all’anno: la metà di questa somma verrà ricavata dai fondi che la legge 107 ha stanziato per le attività di formazione dei docenti.
Nonostante il consenso che tutte le forze politiche stanno esprimendo sulla proposta, il percorso del disegno di legge non sembra quindi in discesa


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