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Edizione straordinaria: la Consulta dichiara l’incostituzionalità della Legge Gelmini

Esultano docenti e studenti nelle Università italiane.

01/04/2017
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ROARS

Nicola Casagli

Si registrano ovunque scene epiche: ola in aula magna dell’intero corpo docente della Sapienza, caroselli di panda a metano del consip a Firenze, rave degli studenti di Padova e di Pisa, girandole, mortaretti e putipù alla Federico II, abbracci e baci fra poliziotti e studenti dei centri sociali dinnanzi ai tornelli della biblioteca di Lettere dell’Ateneo bolognese.

Ci siamo accorti che la legge era incostituzionale solo leggendo il titolo” – dichiara il Presidente della Consulta.

Ho sempre saputo che era una schifezza, ma me l’aveva dettata Tremonti” – confessa l’ex-Ministra interessata Maria Stella Gelmini.

Giulio Tremonti, chiamato in causa, precisa: – “Era solo un esperimento di finanza creativa, serviva per trovare i soldi per l’Expo, l’hanno scambiato per una riforma dell’università e qualcuno ci ha anche creduto”.

Il futuro prima o poi torna” – si affretta a twittare l’ex-Premier Matteo Renzi, mentre vengono trionfalmente ricostituite le Facoltà in tutti gli Atenei d’Italia.

Uno vale uno” – tuona sul suo blog Beppe Grillo, che a dire il vero si era sempre coerentemente opposto alla logica classista dei punti organico.

I direttori di dipartimento nel frattempo si accapigliano per diventare presidi di facoltà e i consiglieri di amministrazione assaltano il senato accademico per accaparrarsi le poltrone senatoriali.

Smarrimento completo nei nuclei di valutazione: i loro componenti non riescono ancora a valutare la situazione. Come del resto hanno sempre fatto (per la verità anche da prima della legge Gelmini).

Interi uffici amministrativi – rimasti senza lavoro – sono soppressi e il personale viene dedicato ad attività più costruttive, come il tutoraggio per gli studenti e il supporto alla ricerca.

Adesso non c’è più molto da fare” – afferma una segretaria contabile del Politecnico di Torino – “il nostro orario di lavoro è stato ridotto a 7 ore alla settimana a parità di stipendio, su proposta dei sindacati, e la qualità della vita è notevolmente migliorata. Nel tempo recuperato io mi sono messa a progettare droni e a sintetizzare proteine”.

Abbiamo risolto l’annoso problema del dissesto idrogeologico del Paese: intere foreste ricrescono perché non serve più carta per moduli inutili” – commenta a caldo il direttore di Italiasicura.

“Meno male che l’hanno abrogata, io la differenza fra RTD A e RTD B non l’avevo mai capita” – afferma il Premier Paolo Gentiloni, raccogliendo in Parlamento una standing ovation con 92 minuti di applausi.

“La Legge 240/2010 di riforma del sistema universitario era un’aberrazione da correggere” – dice candidamente la Ministra della Semplificazione Marianna Madia, riportando una frase pubblicata in un articolo di ROARS senza usare le virgolette.

I ricercatori a tempo determinato sono trasformati d’ufficio in ricercatori di ruolo e adesso possono farsi un mutuo, comprarsi una casa e mettere su famiglia a un’età ragionevole, e non sono più costretti a emigrare all’estero.

Il tasso di natalità è in deciso aumento, adesso siamo primi in Europa” – sorride la Ministra Lorenzin – “ma forse un po’ è anche merito della mia campagna creativa sul Fertility Day che ha certamente influenzato la decisione della Corte costituzionale”.

Interviene il Ministro del Lavoro Poletti: “Per festeggiare volevo organizzare un torneo di calcetto Lavoratori contro Disoccupati, ma non ho trovato abbastanza giocatori per la seconda squadra.

Legge Gelmini? Ma c’era una legge Gelmini? No, non lo sapevo. Non l’ho mai vista. Sa, io vengo dall’Università Perugia Stranieri e da noi si usano le norme delle isole Cayman” – afferma smarrita l’ex-Ministra Stefania Giannini.

Panico fra i Rettori in sede CRUI. Adesso dovranno occuparsi seriamente di ricerca, didattica e innovazione, invece che di riorganizzazione della governance, programmazione pluriennale, modelli di distribuzione dei punti organico e processi di autovalutazione. Sembra che immediatamente molti di loro si siano iscritti al corso di public speaking organizzato dalla stessa CRUI, per riciclarsi in qualche modo.

Il Presidente della CRUI annuncia: “E’ la Primavera dell’Università, dopo un lungo inverno durato 7 anni. Devono essere gli effetti dei cambiamenti climatici”. Un altro autorevole membro della CRUI interviene come di consueto: “Era l’ora, che c***!”.

L’ANVUR si è sciolta come neve al sole. Nessuno se ne è accorto. I membri del consiglio direttivo adesso contano le stelle. Uno dei consiglieri, palesemente incapace di contare, è stato subito scoperto a copiare da quello accanto. Le Iene ci hanno fatto una puntata.

Anche il CONSIP, pur non c’entrando nulla, ha deciso l’autoscioglimento in autotutela con voto unanime del Consiglio di Amministrazione. Gli approvvigionamenti di beni e servizi per la PA sono stati affidati ad Amazon con decreto urgente.

Piangono al CINECA. Adesso come faranno a chiedere al Ministero la solita decina di milioni per adeguare i sistemi informatici alle ultime novità burocratiche? Perché le novità non ci saranno più e nemmeno la burocrazia da esse generata. Adesso hanno davanti la spietata realtà: per continuare a sopravvivere dovranno produrre solo software utile, semplice e comprensibile.

Alesina e Giavazzi sono stati fulminati sulla piazza del Quirinale e hanno cambiato radicalmente opinione, come dimostra il loro ultimo editoriale sul Corriere: – “Le università in Italia sono troppo poche, abbiamo pochi laureati, bisogna favorire in ogni modo l’accesso all’istruzione superiore anche rendendola gratuita ed eliminando per sempre le tasse universitarie, i test di ingresso e i numeri chiusi”.

L’Università Bocconi di Milano chiude per sempre i battenti in segno di lutto. Sara Tommasi è nominata per acclamazione presidente dell’associazione degli ex-Alumni.

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa decide di cambiare prontamente il suo motto da “l’Eccellenza come disciplina” a “La Normalità come penitenza”. E perciò viene subito accorpata alla Scuola Normale Superiore. Milioni di Italiani si chiedono perché ciò non fosse già stato fatto prima.

L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) decide di diventare una banca – e forse già lo era – dedicata esclusivamente a finanziare la ricerca delle Università italiane.

Il consiglio di amministrazione dell’Università Luiss chiede l’affrancamento da Confindustria e implora al Governo la nazionalizzazione.

Le 11 Università telematiche vengono disconosciute dal MIUR e diventano videogiochi di ruolo per la Playstation. La Ministra Valeria Fedeli commenta: “avevo visto lungo, io”.

Il Ministro dell’Economia Padoan ha fatto un po’ di conti ed è radioso: – “Con il ripristino degli scatti stipendiali biennali, delle ricostruzioni di carriera, delle borse di studio e con i rinnovi contrattuali del personale, centinaia di migliaia di famiglie usciranno dalla soglia di povertà, per cui ci si aspetta un’impennata dei consumi, prodromo della ripresa economica”.

Il Ministro allo Sviluppo Calenda dichiara al TG1: – “Adesso con tutto il tempo che i docenti e ricercatori avranno a disposizione (dopo l’eliminazione dei nuclei di valutazione, dei presìdi di qualità, dell’accreditamento, dell’assicurazione di qualità, della valutazione e dell’autovalutazione, del CONSIP e del MEPA) ci aspettiamo un’esplosione di brevetti e di pubblicazioni innovative. L’Italia si appresta a diventare la California d’Europa”.

E’ l’inizio del nuovo miracolo economico italiano” – ha commentato la Merkel, che adesso sta seriamente pensando di abolire Fiscal Compact e Trattato di Maastricht.

Il Presidente Donald Trump annuncia tronfio alla CNN: “Vorrei costruire un grande Campus in Italia, e nessuno costruisce campus meglio di me – credetemi – e lo costruirò senza spendere. Costruirò un grande, grandissimo campus universitario presso il vostro confine meridionale. E farò che sia l’ANVUR a pagare per quel campus. Ricordate queste mie parole!”.

Interviene anche l’ex-Premier Berlusconi: – “La sapete quella della Ministra, del professore e del ricercatore tipo A o B?

Il Presidente Mattarella si accinge a controfirmare la legge che istituisce il 1° aprile come Giornata Nazionale dell’Autonomia e della Liberazione dell’Università pubblica.


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