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Ecco i concorsi da 61mila posti ma è sprint per assumere i primi 24mila a settembre

Una volta deciso, come pare ormai chiaro, che il ritorno a scuolaavverrà soltanto a settembre il Governo punta a minimizzare i disagi che i ragazzi si troveranno davanti all’inizio del nuovo anno.

20/04/2020
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Il Sole 24 Ore

Eugenio Bruno

Una volta deciso, come pare ormai chiaro, che il ritorno a scuolaavverrà soltanto a settembre il Governo punta a minimizzare i disagi che i ragazzi si troveranno davanti all’inizio del nuovo anno. E se su spazi, alunni per classe, dispositivi di protezione le decisioni verranno prese strada facendo, d’intesa con il comitato tecnico scientifico che monitora l’evolversi dell’emergenza sanitaria, sul personale si cerca di correre ai ripari già ora. Per scongiurare l’ipotesi di ritrovarci alla riapertura con la cifra record di 200mila supplenti, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, spinge per varare entro il 30 aprile i bandi per quasi 62mila posti da insegnante. E svolgere entro luglio almeno la selezione straordinaria da 24mila cattedre dedicata ai precari di lungo corso. Ma per riuscirci deve superare l’opposizione dei sindacati e di una parte della sua stessa maggioranza.

Il confronto aspro con i sindacati
L’obiettivo non è dei più semplici. Come dimostra quanto accaduto durante l’informativa (lampo oltre che virtuale) di venerdì 17 aprile. Con i rappresentanti sindacali che si sono presentati regolarmente in video, si sono fatti inviare i materiali del concorso e hanno abbandonato il tavolo contrariati, perché si aspettavano un vertice politico e si sono trovati invece in un confronto tecnico. Un atteggiamento rafforzato dalla sponda politica offerta da una parte della maggioranza: LeU e alcuni esponenti del Pd.
Dopo un lavoro di mediazione durato qualche ora si è scelto di aggiornarsi a lunedì 20 quando si svolgerà, sempre in streaming, l’informativa-bis.

La ministra Azzolina va avanti
La titolare dell’Istruzione è intenzionata ad andare avanti e a bandire prima del 30 aprile i tre concorsi in stand-by da oltre un anno: quello ordinario da 25mila posti per le scuole medie e le superiori; l’altro, sempre ordinario, da 12.863 posti per infanzia (1.926 disponibilità) e primaria (i restanti 10.937 ); lo straordinario da 24mila posti alla secondaria di I e II grado riservato ai precari con 3 anni di servizio alle spalle negli ultimi 12.
Lo sprint riguarda soprattutto quest’ultimo che potrebbe avere 80-100mila partecipanti, secondo le stime dei giorni scorsi. E che è l’unico - vista la sua natura semplificata rispetto agli altri due - a poter condurre i vincitori all’immissione in ruolo già a settembre.
Ci sarà solo una prova scritta di 80 quesiti a risposta multipla e una valutazione dei titoli e questo è uno dei motivi di frizione con le sigle sindacali che avrebbero voluto una selezione basata solo sui requisiti già in possesso degli aspiranti docenti.

La corsa contro il tempo
Per riuscirci bisogna fare in fretta. Immaginando che il bando arrivi entro venerdì 24 o al massimo lunedì 27 bisognerebbe poi aspettare che passino i 60 giorni di stop ai concorsi pubblici imposti dall’articolo 87 del decreto “cura Italia” per ragioni collegate all’emergenza sanitaria. E cioè bisognerà aspettare almeno il 16 maggio. Ma i tempi previsti nella documentazione consegnata ai sindacati sono in realtà più lunghi.
La finestra per iscriversi (esclusivamente online) infatti va dal 28 maggio al 3 luglio. Ogni candidato deve indicare la regione e il posto (comune e anche di sostegno) per cui si candida e dimostrare di aver versato i 40 euro di contributo di ammissione. Per rispettare la road map delineata a viale Trastevere la prova dovrebbe tenersi tra luglio e agosto.

Più tempo per le altre selezioni
Tempi più dilatati sono previste invece per le due selezioni ordinarie in agenda. In entrambi i casi ci si potrà candidare dal 15 giugno al 31 luglio 2020, anche in questo caso via web e dopo aver versato l’obolo di 10 euro. Fermo restando che la selezione partirà dopo l’estate.
Considerando che, sia per infanzia e primaria sia per le secondarie andranno svolti uno scritto e un orale (oltre all’eventuale prova preselettiva a risposta multipla nelle regioni con più candidati), i tempi per vedere i vincitori in cattedra entro settembre non ci sarebbero comunque stati. E dunque per svolgere le prove si potrà anche aspettare che l’emergenza coronavirus sia definitivamente passata.