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E la chiamata diretta resta bloccata sul parere del collegio dei docenti

I sindacati vorrebbero vincolare le scelte del preside

28/03/2017
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ItaliaOggi

Marco Nobilio

Il nodo da scogliere è il parere del collegio dei docenti. Non si è ancora giunti ad un accordo tra amministrazione e sindacati sulla questione del ruolo da dare al collegio dei docenti, nell'ambito del provvedimento per individuare i docenti ai quali i dirigenti destineranno le proposte di incarico triennale previste dalla legge 107/2015.

La riforma, peraltro, non prevede l'acquisizione di un parere da parte di qualsivoglia organo collegiale. Ma l'autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha lanciato l'allarme già da tempo sul rischio che l'accentramento del potere nelle mani del solo dirigente scolastico possa ingenerare corruzione. In particolare, secondo l'autorità guidata da Raffaele Cantone, la chiamata diretta potrebbe ingenerare favoritismi e discriminazioni. Pertanto, sempre secondo l'Anac, è opportuno che il procedimento di assegnazione degli incarichi comprenda un parere degli organi collegiali della scuola. L'amministrazione, dunque, ha recepito l'avviso dell'autorità ed ha proposto al tavolo negoziale di scrivere un contratto che preveda l'acquisizione di un parere del collegio dei docenti alla stregua di atto endoprocedimentale. Ma la discussione si è inceppata proprio su questo.

L'amministrazione vorrebbe che il parere fosse non vincolante: un atto pro-forma del quale il dirigente potrebbe non tenere conto. Altri, invece, lo vorrebbero vincolante, così da indirizzare le scelte del dirigente all'interno di un quadro di regole, se non proprio tassative, almeno limitanti l'esercizio della assoluta discrezionalità. Assoluta perché, se non vincolata da atti normativi, quale potrebbe essere un parere vincolante, il dirigente avrebbe il potere di esercitare quella che gli addetti ai lavori chiamano «discrezionalità tecnica» una particolare tipologia di discrezionalità che può essere sindacata solo nel caso in cui le scelte risultassero palesemente irrazionali.

Resta il fatto, però, che allentando i vincoli dei dirigenti scolastici aumenterebbe anche il rischio, per i medesimi, di incorrere nella responsabilità penale. Che in materia di mobilità (la chiamata diretta rientra in tale materia) prima dell'avvento della legge 107/2015 non correvano alcun rischio.


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