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E alle medie torna il voto in condotta per combattere bullismo e violenze

La proposta è stata presentata dal capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, e l'idea è quella di combattere anche così i fenomeni di bullismo e cyberbullismo

05/10/2018
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Il Messaggero


Anche per un governo che si definisce del cambiamento, può esserci voglia di ritorno all'antico. La Lega vuole abolire un altro pezzetto della Buona scuola e ripristinare nell'istruzione obbligatorio il voto in condotta che fa media. Ergo, se ti comporti male rischi la bocciatura anche se sei un fenomeno in italiano e matematica. 
IL FINELa proposta è stata presentata dal capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, e l'idea è quella di combattere anche così i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.«Si deve tornare -spiega - al voto in decimali che fa media al posto dell'attuale giudizio sintetico. Si può anche essere bravi in tutte le materie ma se non rispetti le regole e le persone a nostro giudizio non sei idoneo a essere promosso». Per Romeo «è un ritorno a quei vecchi metodi sani che funzionavano perché servivano da deterrente» 
Nel contratto di governo non si parla esplicitamente di questa misura, ma sia Lega che M5s hanno sottoscritto la necessità di smantellare la riforma del governo Renzi. Inoltre, il capogruppo pentastellato al Senato, Stefano Patuanelli, ha firmato il testo. «Su queste tematiche c'è condivisione. Poi, ognuno presenta i suoi disegni di legge ma l'importante è che l'iter parta e si introduca una legge che affronti questi problemi».
Richiamandosi poi alla lungimiranza di Aldo Moro da ministro della Pubblica istruzione, il Carroccio prevede anche il ritorno all'educazione civica «come materia curricolare con un monte ore annuale di 33 ore».
LA RELAZIONECome si legge nella relazione che accompagna la proposta « i tentativi messi in atto nel passato si sono rivelati tiepide manovre di rianimazione che non hanno mai inciso concretamente nella formazione» e «ad oggi, poco più di un ragazzo su dieci conosce sommariamente i contenuti della Costituzione».
Un caposaldo, questo, per la Lega, oggetto anche di una specifica proposta di legge presentata alla Camera da Massimiliano Capitanio. «Ricordando sempre che c'è l'autonomia scolastica, gli ambiti di intervento che abbiamo individuato - osserva il deputato - sono la conoscenza base della Costituzione, l'educazione alla legalità e alla cittadinanza digitale che contiene il contrasto al cyberbullismo ma anche alle dipendenze da smartphone, tablet e videogiochi».
Sempre con l'obiettivo di contrastare il bullismo, si prevede anche che i consigli di classe siano integrati da due rappresentanti dei genitori e da due degli studenti. Una novità che varrà anche per le scuole elementari, come rappresentanti degli studenti solo gli alunni dell'ultimo anno.
Il Pd contesta l'approccio della maggioranza di governo e, ovviamente, difende la Buona scuola. Per la senatrice Simona Malpezzi, che di quella riforma fu relatrice, «chi si occupa di scuola sa che ogni istituto ha il proprio regolamento all'interno del quale c'è anche il codice di comportamento, con sanzioni che già oggi di fronte ad atti di bullismo possono prevedere la bocciatura». «A lasciare perplessi in questo governo - aggiunge - è il fatto che inseriscono in tutto una forma di controllo. E invece non è sufficiente inasprire, servono misure preventive».
Barbara Acquaviti


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