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Docente sospesa: “Non voglio essere perdonata”.

Intervista esclusiva a Rosa Maria Dell’Aria

29/05/2019
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La Tecnica della Scuola

Reginaldo Palermo

Il giorno successivo al suo rientro a scuola, dopo 15 giorni di sospensione, la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, nota a a tutti come Rosellina, parla con noi e ci racconta alcuni particolari inediti dell’intera vicenda.

Iniziamo subito con una prima questione.
In questi giorni sono arrivati alla nostra redazione diversi messaggi di insegnanti che, nelle loro scuole, vorrebbero aprire una sottoscrizione per aiutarla a sostenere le spese e per compensare il danno derivante dalla perdita dello stipendio. Cosa ne pensa?

Ovviamente le manifestazioni di affetto e di solidarietà che sto ricevendo mi fanno molto piacere, ma se ci sono colleghi che vogliono anche aprire una sottoscrizione io vorrei che gli eventuali fondi raccolti venissero destinati a chi ne ha veramente bisogno. Purtroppo ci sono ancora tante persone che vivono in condizioni di grave disagio.
A Palermo frequento un centro che si occupa di questo e lo si potrebbe aiutare.

Come è stato il rientro a scuola?

Bellissimo, emozionante: è stato un abbraccio corale di colleghe, colleghi, studenti e personale Ata. La lettera degli studenti è stata poi un regalo davvero splendido e inaspettato.

Sulla vicenda è stato già detto e scritto molto, ma alcuni particolari sono ancora poco conosciuti. Abbiamo però una curiosità: quali sono stati i tempi del procedimento?

Intanto diciamo che la proiezione del video era avvenuta il 27 gennaio; due giorni dopo, con una celerità a dir poco inusitata, è iniziata la l’ispezione. Già a marzo ero stata convocata per l’audizione che però è stata rinviata sia per impegni del Provveditore sia perché i miei legali avevano chiesto l’accesso agli atti.
Alla fine io sono stata audita Il 7 maggio.
Il 10 maggio mi è stata notifica la sanzione di sospensione, con effetto immediato.

Come si è svolta l’audizione?

Per la verità non ho avuto la sensazione che la situazione fosse particolarmente grave, anzi mi era parso di capire che le mie spiegazioni fossero state accettate e comprese dal Provveditore. Io ho spiegato che avevo agito nel pieno rispetto delle opinioni degli studenti e che pensavo di aver operato correttamente.

L’accostamento Salvini/Mussolini, però, non è stata una cosa molto simpatica…

Nel video, come è già stato ripetutamente detto, non c’è nessun accostamento irriguardoso fra il Ministro Salvini e Benito Mussolini.
La ricerca condotta dai ragazzi riguardava il tema dei diritti: loro hanno messo a confronto alcune leggi del ventennio con la situazione attuale nella quale, purtroppo, non godono appieno degli stessi diritti. Tutto qui.

Cosa vi siete detti con i ministri Salvini e Bussetti nel corso dell’incontro di giovedì 23?

Tutti hanno preso atto che la sanzione non è sostenuta da motivi gravi.
Il ministro Bussetti mi ha assicurato che verrà trovata una soluzione, ma per ora non si sa ancora nulla.
Io, però, non voglio una soluzione che possa sembrare ad un perdono: vorrei che si riconoscesse che ho fatto il mio dovere; anzi avrei dovuto essere sanzionata se non avessi permesso agli studenti di esprimere liberamente il loro pensiero.

E se la soluzione non arriverà?

Penso che se nell’arco di una decina di giorni non ci saranno novità, decideremo di presentare ricorso al giudice del lavoro.