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Disturbi apprendimento, aumentano i casi. Miur: "Scuola più responsabile"

Sono oltre 250mila i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado affetti da disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo. Studenti affetti da Dsa non presentano alcun problema a livello cognitivo

23/04/2018
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la Repubblica

Salvo Intravaia

In Italia, tre alunni su cento sono affetti da 'Disturbi specifici dell'apprendimento' (Dsa): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. A certificare i dati dell'anno scolastico 2016/2017 il ministero dell'Istruzione (Miur) col focus tematico pubblicato ieri.

Sono oltre 250mila i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado affetti da disturbi della lettura, della scrittura e del calcolo. Un piccolo esercito che negli ultimi anni ha trovato nella scuola un luogo che li accoglie senza discriminazioni. Perché, spiegano in viale Trastevere, "il processo di formazione dei docenti e le crescenti competenze didattiche hanno determinato una più consapevole e una sempre maggiore individuazione dei casi di sospetti di Dsa tra i frequentanti, dando seguito al necessario percorso diagnostico presso le competenti strutture sanitarie e determinando così l'incremento del numero delle certificazioni per le varie tipologie di disturbo".

Complessivamente sul territorio nazionale sono 139.620 gli alunni che presentano disturbi di dislessia, 57.259 quelli che accusano problemi di disgrafia, 68.421 di disortografia e 62.877 di discalculia. Un numero sempre crescente. Nel corso di un anno la loro presenza si è incrementata passando dal 2,5 al 2,9 per cento. Con un picco del 5,4 per cento nella scuola secondaria di primo grado. Appena sei anni fa, nel 2010/2011, la percentuale di alunni Dsa era dello 0,7 per cento. E qualche anno prima, i disturbi dell'apprendimento venivano scambiati per carenza di impegno o altri problemi che penalizzavano gli alunni in questione. Fenomeno in rapida crescita? Probabilmente no.

"La notevole crescita delle certificazioni di Dsa - spiegano dal ministero dell'Istruzione - è conseguenza diretta della Legge 170 del 2010, con la quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti degli alunni con disturbo specifico dell'apprendimento". La problematica più diffusa è la dislessia, presente nel 42,5 per cento degli alunni che presentano disturbi dell'apprendimento.

A seguire la disortografia (20,8 %) e la discalculia col 19,3 per cento. In tutti questi casi scattano le misure compensative e integrative (tempi più lunghi per i compiti scritti, ausilio del computer o verifiche alternative) che consentono agli alunni in questione di esprimere ugualmente il loro potenziale. Perché, è sempre bene ricordarlo, bambini e ragazzi affetti da Dsa, generalmente, non presentano alcun problema a livello cognitivo.


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