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Didattica online possibile soltanto per le superiori

Sono pronte le linee guida del ministero per settembre, manca solo il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione.

31/07/2020
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Il Messaggero

L'obiettivo è tornare in classe a settembre, in presenza. Ma se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, a causa del Covid, si tornerà anche alla didattica online a distanza e allora, questa volta, la scuola non potrà farsi trovare impreparata. Sono pronte le linee guida del ministero per settembre, manca solo il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Con le direttive si cercherà di garantire il servizio minimo a tutte le scuole, senza creare differenze tra un istituto e l'altro. Nel mese di marzo scorso, con il lockdown contro il Covid che ha tenuto chiuse le aule in tutta Italia, gli istituti scolastici si sono ritrovati nel caos con una didattica online che, nella quasi totalità dei casi, era una perfetta sconosciuta. Ci sono volute settimane per far sì che il sistema si avviasse.
DIDATTICA INTEGRATAMa in molti casi è stato difficile e complicato per tutti, dai docenti alle famiglie. Mancava la formazione necessaria ma anche computer, tablet e connessioni adeguate. A settembre si parte con una strada comune da seguire: innanzitutto la didattica integrata, tra quella in presenza e quella a distanza, sarà possibile solo alle superiori per garantire il distanziamento ma non nelle prime classi.
Dal secondo al quinto anno si potrà far lezione da casa, su turni, massimo due o tre giorni a settimana. Il primo passo quindi è trovare lo spazio necessario per accogliere tutti gli studenti garantendo il metro di distanza in classe. In questi giorni i dirigenti scolastici stanno misurando al centimetro le aule ma non solo: possono essere utilizzati come ambienti didattici anche l'aula magna e la palestra, i laboratori, il cortile o l'aula dei professori.
Per farlo servono interventi di edilizia leggera. Il ministro all'istruzione Lucia Azzolina ieri ha firmato il decreto per l'arrivo di 30 milioni di euro in più: Con queste risorse - ha spiegato - gli Enti locali potranno effettuare interventi urgenti di edilizia scolastica per adattare gli ambienti e le aule didattiche per il contenimento del contagio relativo al Covid-19. Vanno ad aggiungersi ai 320milioni già stanziati. I 30 milioni di euro del decreto Rilancio si aggiungono al Fondo unico per l'edilizia scolastica per l'anno 2020 e vengono distribuiti tra tutte le province e i comuni con un numero di studenti pari o superiore a 10.000. In queste settimane quindi si dovrà correre con la messa in sicurezza delle scuole, in base alle nuove norme anti-contagio, per ripartire in presenza a settembre. Se poi ci dovesse essere un nuovo lockdown, si va tutti online con un minimo di ore di lezione in diretta garantite per tutti. 
Le linee guida stabiliscono il minimo di ore da garantire con le lezioni sincrone e precisano che tutti gli studenti e i docenti dovranno disporre di un computer o un tablet. Quindi le scuole dovranno fare una ricognizione tra le famiglie per individuare le criticità e far arrivare nuovi dispositivi. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, sono previste lezioni brevi online con interventi delle maestre attraverso videochat.
Lorena Loiacono 


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