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Didattica a distanza per le superiori al via. Sindacati divisi sull’obbligo dei prof di fare lezioni online

Slitta la firma del contratto che consente le lezioni da casa. Proteste degli studenti a Bologna e Milano: così non è scuola. Oggi incontro ministro sindacati

28/10/2020
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

Oggi comincia il periodo di quasi chiusura delle scuole superiori di tutto il Paese: entra in vigore l’obbligo di fare «almeno» il 75 per cento di lezioni da casa ma molte scuole hanno già deciso di passare tutte le lezioni online. A Bologna e a Milano gli studenti sono sul piede di guerra. Con il motto «il 25 per cento di scuola in presenza non è scuola» nel capoluogo emiliano hanno raccolto quasi mille firme in mezza giornata. Gli studenti del liceo Volta manifesteranno domani davanti alla Regione Lombardia contro la conferma del 100 per cento di lezioni da casa previsto dal governatore Attilio Fontana. «Se il periodo di Dad si protrae — insiste l’associazione nazionale dei presidi facendosi portavoce di chi teme che a fine novembre, con le vacanze di Natale in vista, si proroghi la restrizione — ci saranno gravi conseguenze sulla preparazione degli studenti che sarà difficile recuperare». La ministra Azzolina ha promesso di ridurre la quota di «almeno 75 per cento», ma più di tanto non si potrà fare considerando che già oggi almeno un terzo delle lezioni erano già in dad

L’obbligo di insegnare da casa

Dopo una lunga trattativa con i sindacati il ministero dell’Istruzione ha presentato la bozza di integrazione del contratto degli insegnanti che obbliga, fino alla fine dello stato di emergenza (cioè per ora al 31 gennaio) a svolgere le lezioni da casa come previsto dalle linee guida già emanate l’estate scorsa. Per ora però hanno firmato soltanto Cisl e Anief e dunque la variazione contrattuale non è in vigore. Si sono sfilate Gilda e Uil che con il suo segretario Pino Turi contesta «l’inaffidabilità della ministra». Cgil e Snals vogliono invece vederci chiaro prima di firmare e hanno chiesto di incontrare la ministra Azzolina, domani. Sulla firma dell’intesa pesano le tensioni dell’estate scorsa e l’incomunicabilità degli ultimi mesi. «Le nuove norme ce le chiedono anche gli insegnanti perché sono a tutela di tutti -, spiega Maddalena Gissi della Cisl — abbiamo lavorato per regole condivise».

I prof in quarantena

L’aggiornamento del contratto serve anche a risolvere la questione della quarantena degli insegnanti: finora, anche se a casa per prevenzione senza essere positivi al virus non potevano comunque insegnare perché per legge erano considerati in malattia. Ora la nuova regola prevede che la dad «sarà svolta anche dal docente in quarantena fiduciaria o in isolamento fiduciario, ma non in malattia certificata, esclusivamente per le proprie classi, ove poste anch’esse in quarantena fiduciaria». Più complicato il caso in cui il docente sia a casa e le classi a scuola: si è trovato un compromesso un po’ macchinoso e di difficile applicazione. Il professore a casa «svolgerà la didattica a distanza laddove sia possibile garantire la compresenza con altri docenti» per sorvegliare gli studenti.


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