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Didattica a distanza, Azzolina ai docenti: non c’è scelta, andate avanti, lo chiede il ministro e la vostra morale

Durante una diretta facebook allestita per commentare l’approvazione del decreto legge Cura Italia per evitare il contagio del Coronavirus, Azzolina ha dedicato molto spazio al corpo insegnante.

17/03/2020
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La Tecnica della Scuola

Alessandro Giuliani

Per convincere il personale sull’importanza di praticare la didattica a distanza, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, si è rivolta direttamente ai dirigenti scolastici, al personale Ata, alle famiglie, agli studenti. Ma soprattutto ai docenti.

Durante una diretta facebook allestita per commentare l’approvazione del decreto legge Cura Italia per evitare il contagio del Coronavirus, Azzolina ha dedicato molto spazio al corpo insegnante.

La citazione di Kant

“Ai docenti lo dico chiaro: andate avanti con la didattica a distanza. È il ministro dell’Istruzione che ve lo chiede. E ve lo chiede perché lo chiedono le famiglie e gli studenti. Perché c’è un mondo che sta cambiando repentinamente. Perché c’è un imperativo categorico, direbbe Kant, che dal di dentro, dalla vostra morale, vi direbbe di andare avanti. Perché l’alternativa del non andare avanti con la didattica a distanza sarebbe solo incrociare le braccia, abbandonare famiglie e studenti. E questo non ce lo possiamo permettere”.

“Non ce lo perdonerebbe l’Italia”

Secondo Azzolina, fermare la didattica a distanza sarebbe un grave errore della “comunità educante: non ce lo perdonerebbe l’Italia. E siccome si stanno facendo cose meravigliose in Italia, andate avanti malgrado tutto quello che potrete leggere nei prossimi giorni. I ragazzi hanno bisogno di voi. E ai ragazzi dico che dovete studiare come più di prima”.

“E’ l’unico strumento che abbiamo ora”

La ministra grillina ha anche ammesso che vi sono limiti e problemi nel praticare lezioni a distanza, inviare compiti e riceverli tramite piattaforme telematiche: “La didattica a distanza è il migliore dei modi possibili per fare didattica? Penso proprio di no. È migliorabile: penso proprio di sì. Sulla didattica a distanza c’è un certo entusiasmo e curiosità. È evidente che non può sostituire la scuola tradizionale, fatta di fisicità”.

“Oggi però – ha continuato -, la didattica a distanza, con l’aiuto della tecnologia, è l’unico strumento che abbiamo per tenere unita la comunità scolastica. Ci è riconosciuto da tutti i ministri dell’Istruzione dell’Unione Europea, che stanno andando nella nostra identica direzione”.

Un appello agli insegnanti di sostegno

La titolare del ministero dell’Istruzione ha quindi detto che sta “ricevendo tantissime testimonianze: ho visto abbracciare letteralmente il computer, quando hanno visto la maestra allo schermo”.

Come fare didattica a distanza?

“Faccio appello agli insegnanti di sostegno: i ragazzi disabili e le famiglie hanno bisogno di voi. Ho visto un’altra testimonianza bellissima: un ragazzo disabile ha visto in video i compagni ed ha iniziato a ridere, era felice di vederli. Abbiamo 270 mila ragazzi disabili, siamo il più possibile vicini a loro e alle loro famiglie”.

Tanti problemi, ma…

Certo, Azzolina ammette che “sono tantissimi i problemi da risolvere. Sulla didattica a distanza ci sono ragazzini che hanno bisogno del device e della connessione internet: con la modalità solidarietà digitale abbiamo risolto questo problema perché possono oggi tutti possono avere la connessione illimitata dei giga sul sito del ministero dell’Istruzione; sui device abbiamo messo 85 milioni di euro”.

“A questo punto è il momento di impegnarci, per essere responsabili ed orgogliosi del lavoro che stiamo facendo”, ha concluso la responsabile del dicastero dell’Istruzione.


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